Se si tornasse al voto e “se si faranno le primarie nel Pd” per scegliere un candidato sindaco per Roma, “è possibile che ci sia anche io”. Parla così il primo cittadino dimissionario Ignazio Marino in un’intervista pubblicata da La Repubblica. “Non ho mai, ripeto mai, usato denaro pubblico a fini privati. Mi sono dimesso – spiega Marino – perchè volevo andare dai magistrati senza alcuna protezione, diciamo così, formale. E dunque non come sindaco ma come sindaco dimissionario. Ho raccontato ogni piccolo dettaglio. A cominciare dal fatto che io non conoscevo l’esistenza dei giustificativi di spesa”.
Il sindaco prende però tempo sulle dimissioni: “La legge mi dà 20 giorni per verificare se la mia esperienza è davvero finita o se ci sono le condizioni per rispettare il partito che mi ha eletto alle primarie con il 52 per cento, parlo del Pd e di Sel, e al ballottaggio con il 64 per cento”.
“Tra qualche giorno nelle casse del Comune di Roma entreranno 38 milioni di euro. E anche grazie a questi soldi potremo comprare nuovi autobus, riparare le linee delle metropolitane”. Questo l’annuncio del sindaco dimissionario Ignazio Marino, in un’intervista a La Repubblica. “Nel 2003 un debitore che doveva dare al Comune circa 30 milioni di euro disse: non ho i soldi, vi do in pegno questo rocchetto di nichel che vale questa cifra. Bene: ora l’abbiamo venduto”.
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