Milano, 31 ott. (LaPresse) – “Il modello Milano non è altro che un modo di lavorare avanzato guardando agli obbiettivo e facendo in modo di trasformarli in risultati”. Lo ha detto il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, che domani si recherà a Roma per insediarsi come commissario al Campidoglio. “Sarebbe un luogo comune continuare a parlare di modello Milano per un’altra realtà, complessa ed enorme come la nostra capitale – ha aggiunto -. Il modello Milano funziona e continuerà a funzionare a Milano. Bisogna prendere il meglio che c’è e adattarlo altrove. Sarebbe davvero presuntuoso pensare di applicare questo modello altrove”. Tronca ha assicurato che continuerà ad applicare il “lavoro di squadra” come metodo di lavoro anche nella capitale: “Si lavora in squadra, è da presuntuoso pensare di lavorare da soli. È un metodo efficiente che non intendo abbandonare”.
IN FORSE INCONTRO CON MARINO. “Se vedrò il sindaco Marino? Non lo so”, ha spiegato Tronca, che ha confermato di aver sentito il premier ieri: “A Renzi ho manifestato tutto il mio orgoglio per avere la sua fiducia”. “Non ho avuto nessun dubbio, non ho avuto tentennamenti, nè ho chiesto nessun momento per riflettere”. “Non ho avuto nessun dubbio, non ho avuto tentennamenti, nè ho chiesto nessun momento per riflettere”, ha raccontato il prefetto di Milano a proposito di quando ieri sera gli è stato comunicato che da domani avrebbe dovuto assumere il ruolo di commissario prefettizio e guidare il Comune di Roma fino alle elezioni. “Quando arrivano richieste così importanti un prefetto, ma questo vale per tutti i funzionari pubblici, deve semplicemente andare avanti e fare il proprio dovere – ha aggiunto -. Questo è il senso di responsabilità e senso dello Stato. “Vado a Roma con lo stesso spirito con cui sono arrivato a Milano, pronto ad affrontare il semestre Asem (summit Asia-Ue) ed Expo”, ha proseguito, “il rapporto con il prefetto di Roma Franco Gabrielli? Quando lui era capo dipartimento della protezione civile, io ero capo dipartimento dei vigili del fuoco. Più amicizia di così”.
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