Roma, 2 nov. (LaPresse)- Quando vedo certi addii scenografici mi rendo conto di quanto possa essere falsa la politica. Chi fallisce la prova dell’amministrazione si rifugia nella cerimonia di addio, vibrante denuncia di un presunto complotto, con tono finto nobile e vero patetico. Non mi riferisco solo a Marino, certo. Mi riferisco a quelli che cercano di far credere ai media che sono vittime di congiure di palazzo”. Così Matteo Renzi nella conversazione che sarà pubblicata nel libro ‘Donne d’Italia’ in uscita da Mondadori Rai Eri giovedì 5 novembre. “Quando uno se ne va dovrebbe spiegare cosa ha fatto- prosegue il premier-, quali risultati ha ottenuto, perché ha perso la maggioranza. I politici si dividono in capaci e incapaci. Non c’è disonestà intellettuale più grande di chi inventa congiure di palazzo per nascondere i propri fallimenti. Se la maggioranza dei tuoi consiglieri ti manda a casa, non si chiama congiura: è la democrazia, bellezza”.

NO A CHIODO FISSO VITTORIA. “Non ho il chiodo fisso di fare una bella figura per vincere le elezioni: ho il chiodo fisso di far ripartire Roma. La priorità assoluta è la città. Prima viene Roma”.

I POTERI DI TRONCA. “Il prefetto Gabrielli – ha sottolineato Renzi – è una sicurezza e sta facendo un ottimo lavoro. Sul fronte della città il commissario che dovrà gestire i poteri di sindaco, giunta e consiglio è il prefetto Tronca, che a Milano ha fatto un lavoro sotterraneo e straordinario nella gestione di una squadra delicata ed efficace come quella che ha portato al trionfo dell’Expo”.

RIORGANIZZAZIONE DEL PARTITO. “Riorganizzeremo il partito che è dilaniato da correnti interne, incomprensibili ai romani. Lavoreremo per ricucire e alla fine sceglieremo il candidato”. Sul nome del candidato, il premier taglia corto: “E’ troppo presto per parlarne”.

IL DNA DEL FARE BENE. “Expo è stata la sfida più difficile”, ha precisato il premier. “Sono arrivato e non ci credeva davvero nessuno. Mi suggerivano di non visitare il cantiere, cosa che ho fatto invece regolarmente ogni tre mesi. Mi suggerivano di non metterci la faccia, perché stavano arrestando tutti, e abbiamo scelto una struttura di controllo fantastica di cui devo dire grazie a magistrati, prefettura e autorità anticorruzione: un senso delle istituzioni da parte di tutti che fa onore all’Italia”.

Abbiamo gestito la sicurezza con una professionalità dei militari e delle forze dell’ordine di cui essere orgogliosi. Mi suggerivano di non parlarne all’estero e ho insistito con tutti, da Putin alla signora Obama, dalla Merkel a Hollande, dai sudamericani agli africani agli asiatici, da Ban Ki-moon fino al videomessaggio del papa: è diventato un evento internazionale per i principali leader. E le famiglie hanno dato vita a un arrembaggio crescente, sorprendendo anche i gufi più polemici. Adesso che è una sfida vinta – conclude Renzi – posso dire che è un successo per l’Italia, non per il governo. L’Italia fa le cose e le fa bene. E le fa belle. Questo è il nostro Dna. Basta con il piagnisteo!”.

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