Parigi, 14 nov. (LaPresse) – “Misure straordinarie ce ne saranno, ne abbiamo discusso oggi, anche se quello che è avvenuto in Francia ci dice che non vengono colpito solo luoghi ‘simbolici’, ma comuni, dove i cittadini vanno, realtà simbolo del nostro modo di vivere come lo stadio, il bar, il ristorante, quindi è difficile cosa fare”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni uscendo dal Comitato per l’ordine pubblico riunito in prefettura cui ha partecipato dopo la visita al Consolato di Francia. Presenti il sindaco Giuliano Pisapia e il ministro Maurizio Martina. “Io penso – ha aggiunto Maroni – che il terrorismo islamico ci ha dichiarato guerra e adesso l’Occidente deve reagire. Basta minuti di silenzio, basta manifestazioni silenziose, bisogna reagire con l’intervento militare”.
“Ho evocato Lepanto – ha continuato – quando l’Occidente si unì e sconfisse l’impero Ottomano. Penso sia il momento di tornare a fare questo, serve un leader europeo che metta tutti d’accordo e lanci l’offensiva militare contro questi delinquenti”. “Più militari a Milano e nei capoluoghi? Milano sa come fare e lo si e’ visto con l’Expo. Per le forze dell’ordine, ne abbiamo parlato prima, e si stanno attrezzando”.
“Come Regione – ha sottolineato ancora il governatore – abbiamo messo a disposizione il sistema della Protezione civile non avendo competenze dirette sulla sicurezza. Come Protezione civile siamo a disposizione per evitare quanto accaduto a Parigi capiti anche da noi”. “Esiste un elenco di luoghi sensibili – ha spiegato poi Maroni – perché il Giubileo non sarà solo a Roma e ci sono delle chiese giubilari anche a Milano, ma anche il Sacro Monte di Varese. Tutti questi luoghi saranno certamente controllati, ma la mia considerazione, dopo quanto accaduto a Parigi, basterà controllare i luoghi sensibili? Perché a Parigi non sono stati presi di mira luoghi cosiddetti ‘sensibili’, o simbolici, ma luoghi comuni. Quindi, bisogna che questa e’ una svolta del terrorismo e agire di conseguenze”. “La prima reazione – ha ribadito Maroni – non può che essere quello militare là, nei Paesi dove si produce”.
“Controllare tutta Milano, i bar, i teatri e gli altri luoghi – ha detto Maroni – se questa è la cosa da fare, diventa molto difficile. Noi ci affidiamo logicamente ai nostri servizi di informazione e alle forze dell’ordine. Quello che noi possiamo fare come Regione è mettere a disposizione la rete della Protezione civile, ma quello che l’Occidente deve fare, non solo l’Europa, è reagire con il pugno di ferro, altrimenti non c’è difesa”.
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