Roma, 27 nov. (LaPresse) – “Rispetto a minacce enormi non sono giustificabili misure estreme. Sono possibili solo quelle che rientrano nel perimetro della nostra Costituzione”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il garante della Privacy Antonello Soro interviene sulle misure anti-terrorismo auspicate dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che chiede intercettazioni di chat e Playstation. “Il dualismo tra privacy e sicurezza è in qualche modo anacronistico per due ragioni: la privacy non è l’egoistica difesa di un privilegio personale opposto a interessi generali. La privacy è un diritto di libertà tutelato dalla Costituzione. Come tutti i diritti non è mai assoluto, va bilanciato anche con gli interessi collettivi, come accade già nel nostro ordinamento”, ha aggiunto Soro.

Il garante della Privacy spiega nell’intervista concessa a la Repubblica come “i servizi segreti italiani, deputati alla prevenzione di rischi futuri, cioè a una sorveglianza funzionale e non all’accertamento di un reato commesso”, abbiano “già un enorme potere, quello dell’accesso sistematico al traffico telefonico e telematico. Gli operatori sono tenuti a far accedere i servizi alla banche dati e a consegnare il materiale, con un filtro del procuratore generale di Roma che è solo estrinseco“.

E sulle intercettazioni relative al mondo dei videogiochi: “Già dal 2008 le agenzie Usa hanno penetrato il mondo dei giochi virtuali, Playstation comprese. E senza voler essere offensivi, da Charlie Ebdo a Bataclan, passando per la maratona di Boston e Madrid, è evidente che a maggiori poteri di intercettazione deve corrispondere un’elevata capacità di analisi dei dati, con investigatori esperti sul campo”. Secondo il garante della Privacy, Antonello Soro, “serve una raccolta selettiva e non generalizzata delle informazioni, perché se si intercetta tutto si crea un patrimonio informativo più difficile da proteggere”. A chi darebbe più poteri? “Li darei – afferma Soro – per difenderci dalla vera minaccia, quella cibernetica, un attacco alle grandi strutture del Paese per cui serve un supplemento di protezione, perché quello è il vero rischio per i Paesi occidentali. Non voglio fare l’allarmista, ma il pericolo che vedo è lì”. Il presidente dell’authority per la Privacy promuove, invece, il premier Renzi: “Ha avuto la saggezza di dire che contro il terrorismo faremo sì tutto il possibile, ma non cambieremo la Costituzione”. Una scelta che Soro definisce “intelligente e lungimirante”.

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