Roma, 14 dic. (LaPresse) – Ok a bozza Ue ma con rimpatri. Questo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano – secondo quanto si apprende da fonti del Viminale – nel corso della bilaterale con il commissario europeo Avramopoulos, oggi a Milano. Secondo le stesse fonti, la linea italiana è quella di far procedere insieme hotspot, delocation e rimpatri, in un clima di collaborazione costruttiva con l’Europa, così come assicurato dallo stesso Avramopoulos.
NUOVI HOTSPOT. “Il piano strategico dell’Unione europea è fatto di hotspot ed anche del ricollocamento dei profughi e dei migranti, quindi è chiaro che noi dobbiamo aprire degli hotspot, ma è anche altrettanto chiaro che deve funzionare il processo di ricollocamento”. Lo ha detto il ministro dell’Interno a margine della presentazione del suo libro a Milano, rispondendo così al monito da parte di Bruxelles che ha chiesto al governo Renzi di aprire subito due nuovi centri di identificazione dei migranti.
PROCEDURA INFRAZIONE INGUSTA. “Mi sembra ingiusta e irragionevole questa procedura d’infrazione e sono convinto che tutto sarà in termini tecnici alla fine condiviso perché dal punto di vista tecnico abbiamo ragione noi, oltre ad avere ragione dal punto di vista politico”. Così Alfano ha commentato la decisione di Bruxelles di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia per al mancata identificazione dei migranti sbracati sulle nostre coste.
“L’Italia merita una grande procedura di ringraziamento per quello che ha fatto – ha aggiunto Alfano – perché ha salvato vite umane. Le nostre impronte digitali vengono registrate ormai quasi al 100%”. “Teniamo basse le polemiche – ha concluso – ma riteniamo che la Ue dovrebbe ringraziarci”.
COME RACCOGLIERE IMPRONTE. “Credo ci siano delle sentenze di Cassazione che autorizzino un uso proporzionato della forza per raccogliere le impronte digitali”. Lo ha detto il ministro dell’Interno rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto come faranno e forze dell’ordine italiane a registrare e identificare coloro che sbracano sulle nostre coste anche contro la loro volontà, come ha chiesto Bruxelles.
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