Roma, 23 dic. (LaPresse) – “Fare memoria di quanto è accaduto, anzitutto del ripudio popolare e delle coscienze della violenza terroristica, è un’opera preziosa rivolta alle giovani generazioni che, in questo modo, rafforza le basi su cui poggiano la democrazia e la libertà. Il vile attentato che sconvolse quel Natale del 1984 aveva come obiettivo la destabilizzazione delle istituzioni e della vita civile del Paese. La matrice terroristico-mafiosa, poi accertata in sede giudiziaria, segnò un passaggio inquietante nella sequenza eversiva di quella stagione. Ricordare chi perse la vita e il dolore dei suoi familiari è giusto. Ricordare anche la reazione della società e l’impegno di magistrati e forze dell’ordine nel fare luce sulle responsabilità. Ed è giusto continuare a cercare sempre la verità, ovunque restino zone d’ombra su mandanti, complicità, finalità”. Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage sul treno rapido 904 del 23 dicembre 1984, Rosaria Manzo. Mattarella ha parlato, a proposito della strage, di “una profonda ferita nella storia della nostra Repubblica”.

“I valori democratici – sottolinea il capo dello Stato -, che erano il bersaglio dei terroristi, restano il fondamento del nostro modello sociale e della stessa possibilità di sviluppo. Difenderli, e renderli sempre attuali, è compito di una comunità viva, che trae dalla propria storia, anche la più dolorosa, insegnamenti e stimoli per migliorarsi”.

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