Roma, 5 gen. (LaPresse) – “Non è accettabile che un’intera zona del territorio italiano oggi viva il disagio di avere un punto nascita privo della garanzia della presenza in guardia attiva h 24 di ginecologi, pediatri/neonatologi ed ostetriche”. E’ quanto scrive la ministra della Salute Beatrice Lorenzin in una lettera indirizzata ai sindaci siciliani in risposta alla richiesta di deroga per la chiusura del punto nascita di Petralia Sottana a Palermo. “La vita di una donna e del suo bambino – spiega – non possono essere lasciate in mano alla disorganizzazione di strutture con personale generoso e attento ma numericamente insufficiente, privo di strumenti per la diagnostica, con aperture part time”.

“Cari sindaci – scrive la ministra nella lettera – ho letto con attenzione il vostro appello e la mia sensibilità di ministro, donna e madre mi impone di rispondervi immediatamente, in modo molto chiaro, franco e diretto, facendomi io portavoce delle istanze delle donne dei vostri comuni. Faccio io un appello a voi e alla Regione siciliana, così come a tutte quelle che ancora non hanno le carte in regola sulla rete delle nascite, di creare le condizioni perché le donne di Petralia, Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Ganci, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Polizzi Generosa vivano con gioia e in sicurezza il momento più bello della loro vita. Lo faccio apertamente, con il dolore che provo per quelle famiglie che in queste ore stanno piangendo figlie, mogli e bimbi per tragedie avvenute in grandi ospedali che pur avevano i requisiti standard di sicurezza. Ricordando a me stessa e a tutti voi che di parto si muore ancora e si può morire”.

Il ministro spiega poi che “la Regione deve strutturare centri efficienti; deve dotare la propria rete territoriale di servizi di trasporto, ambulanze ed elicotteri, che garantiscano il collegamento in sicurezza con i centri idonei a soddisfare i requisiti del parto; è la Regione Siciliana, attraverso i nuovi concorsi e nel frattempo attraverso una migliore distribuzione delle risorse umane disponibili, a doversi impegnare per dotare i punti nascita di medici e di infermieri in numero sufficiente per una copertura h24 delle strutture”. “In attesa di tutto questo – specifica Lorenzin – il lavoro svolto dal Comitato Percorso Nascita nazionale ci indica in modo inequivocabile la strada da seguire”. E sottolinea che “nessuna deroga può essere concessa lì dove il Comitato intravede fattori di rischio superiori al finto beneficio di avere una struttura si vicino casa ma del tutto inadeguata a supportare la donna in caso di eventuali situazione di emergenza che dovessero presentarsi in tutto il peri-partum, travaglio, parto, e post parto”.

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