Roma, 6 gen. (LaPresse) – Nessuna indulgenza “verso chi tuttora predica l’illusione di risolvere con qualche brillante azione militare la sfida che abbiamo davanti”. Così in una lettera al ‘Corriere della Sera’ il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. “Paghiamo ancora, dopo 15 anni, le conseguenze di guerre lampo che avrebbero dovuto cancellare la minaccia terroristica. Cancellarla sarà l’impegno di una generazione”, aggiunge.

Su “come affrontare, in un complesso gioco multilaterale non dominato da una o due superpotenze, la tempesta provocata dal triplo scontro che attraversa diversi paesi dell’area: tra popolazione e regimi, tra sciiti e sunniti, tra maggioranza sunnita e minoranze jihadiste” Gentiloni sottolinea che “sarebbe come non mai cruciale il ruolo dell’Europa. Ma non di un’Europa che si fa travolgere dai migranti al punto da ripristinare le frontiere. Un’Europa della crescita, capace di governare le migrazioni e di farsi sentire nel mondo: se ci rinunciamo saremo tutti più deboli”.

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