E sulla Pa il premier insiste: licenziare i dipendenti fannulloni è un fatto di buon senso

L'Italia "deve finalmente far capire che è finito il tempo in cui qualcuno immagina di telecomandarci da fuori". Il premier Matteo Renzi sceglie la cornice della elegante Reggia di Caserta, per tornare sulle polemiche col presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Perché proprio un posto come questo, spiega, dimostra cos'è l'Italia: un Paese dove la passione per l'arte, la bellezza e un eccezionale patrimonio artistico si fondono con perizia tecnica e capacità ingegneristica. Nel magnifico teatro della Reggia, dove il coro delle voci bianche del San Carlo di Napoli intona prima l'inno nazionale e poi quello europeo, c'è una acustica perfetta, sottolinea. E i restauratori, che stanno lavorando alla Reggia, sono gli stessi che sono stati ingaggiati per intervenire alla Natività di Betlemme. Insomma "c'è tanta professionalità in Italia – sottolinea il premier – che sottovalutiamo".

"UE NON E' ACCOZZAGLIA REGOLAMENTI, POLEMICHE ASSURDE". "L'inno nazionale e poi subito dopo l'inno alla gioia. Se volevamo immaginare una risposta alle polemiche di oggi non potevamo farlo in modo migliore", spiega. E poi l'affondo: "L'Europa è un fatto di gioia e di bellezza e non un'accozzaglia di regolamenti. In un momento di instabilità e guerre come questo vi sembra normale fare assurde polemiche sul niente?".

"LICENZIAMENTI? NON CAPISCO LE POLEMICHE". "L'Italia deve farsi sentire" pur "con la gentilezza e il garbo che la contraddistingue", dice. E le riforme servono proprio a questo: "Stiamo mettendo il nostro onore – sottolinea il premier – perché si possano ridurre le procedure di infrazione" in modo che si possa andare "a testa alta" a Bruxelles. E proprio per questo "la pubblica amministrazione deve essere un esempio. Gli uomini e le donne onesti hanno bisogno di sentire lo Stato al proprio fianco. Ieri abbiamo annunciato una cosa banale. Ho visto che qualche sindacato ha fatto polemica, non capisco perché. Chi viene beccato a timbrare il cartellino e andarsene, viene licenziato entro 48 ore. Questo è un fatto di buon senso e di correttezza perché è l'unico modo che permette a tutti gli altri di poter essere guardati a testa alta".

LA DIFESA RESTITUISCE GLI SPAZI ALLA CULTURA. Con la cerimonia di oggi sono stati restituiti al circuito museale della Reggia gli spazi utilizzati dalla Scuola specialisti dell'aeronautica militare e dalla Scuola nazionale dell'amministrazione. "Per le forze armate restituire spazi non essenziali è un dovere patriottico", dice la Pinotti, spiegando che "in due anni abbiamo liberato seicento immobili". L'iniziativa contiene "una simbologia meravigliosa – sottolinea Renzi – che è la stessa che abbiamo messo nella legge di Stabilità di quest'anno: per ogni centesimo investito in sicurezza un centesimo investito in cultura".

OBIETTIVO RILANCIARE IL TURISMO. Ora l'obiettivo è il rilanciare il turismo, raddoppiando gli attuali visitatori, mezzo milione all'anno, entro il 2020. Per promuovere il sito, Renzi annuncia anche l'intenzione di ospitare qualche incontro bilaterale di rilievo. "Lo faremo", promette. "Non c'è Regione al mondo – sottolinea il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini – con le stesse potenzialità di crescita" della Campania "se investe sul suo territorio, sul suo patrimonio monumentale, artistico e archeologico, ma anche sul suo patrimonio di creatività. Caserta è il simbolo di questa rinascita".

TERRA DEI FUOCHI, L'INCONTRO CON PADRE PATRICIELLO. Ma non si può venire a Caserta senza parlare anche di Terra dei fuochi: "Qualche settimana fa – ricorda Renzi – abbiamo annunciato ciò che vogliamo fare e che stiamo già facendo nella Terra dei fuochi per portare via le ecoballe, con un investimento importante di Governo e Regione per chiudere il problema". Il premier incontra Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e simbolo della lotta contro lo sversamento dei rifiuti e i roghi tossici, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. "I roghi – spiega il religioso – sono diminuiti ma se non si risolve il problema alla base" non cambierà nulla, ammonisce. E il problema è lo smaltimento nero: "Se non stanno bruciando in provincia di Napoli – sottolinea – magari stanno bruciando in provincia di Foggia. Noi non vogliamo una soluzione per la Campania che vada a danneggiare un'altra Regione". De Luca invece chiede un riequilibrio del riparto del fondo del sistema sanitario nazionale, che compensi i tagli legati alle questioni di età della popolazione con le risorse necessarie a far fronte all'incidenza delle malattie croniche.

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