Polemiche per la decisione di Grasso di bocciare gli emendamenti canguro

Il gruppo Pd al Senato ha detto sì al maxiemendamento sul ddl Cirinnà senza stepchild adoption. La questione di fiducia sul provvedimento dovrebbe votarsi giovedì. Il maxi-emendamento dovrebbe essere presentato domani nel pomeriggio in aula al Senato, dopo il voto sul dl Milleproroghe. A seguire quindi il governo dovrebbe porre la fiducia che la conferenza dei capigruppo potrebbe calendarizzare per giovedì. "Abbiamo scelto una strada che mette in sicurezza le unioni civili, riconoscendo i diritti a chi non li ha. Le adozioni dei figli del partner saranno inserite in un ddl che è già pronto, vediamo se farlo partire alla Camera o al Senato", ha detto il capogruppo del Pd Luigi Zanda dopo l'assemblea con i senatori Dem e Matteo Renzi sul ddl Cirinnà. 

NO A SUPER CANGURI. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha anticipato in maniera informale nella riunione dei capigruppo la volontà di dichiarare inammissibili i sette emendamenti premissivi al ddl Cirinnà sulle unioni civili, i cosiddetti canguri. Grasso ha preso questa decisione dopo aver esaminato il nuovo fascicolo degli emendamenti. Tra il ritiro delle proposte di modifica, per la maggior parte ad opera della Lega, e le valutazioni di inammissibilità, "è possibile prevedere fin d'ora – ha spiegato Grasso ai capigruppo – una sensibile riduzione del numero dei voti", che sarebbero meno di 500. In quest'ottica "per consentire un ordinato svolgimento dei lavori e un attento esame di tutti gli emendamenti presentati senza preventivi effetti preclusivi", il presidente ha valutato l'inammissibilità dei super canguri (l'emendamento Marcucci (Pd), uno a prima firma Malan (FI) e cinque del leghista Centinaio), ricordando che questo tipo di emendamento è stata "tollerata", solo "in qualche rarissima occasione", quale forma "di reazione contrapposta e proporzionata da parte della maggioranza" rispetto a manifestazioni "di ostruzionismo esasperato".

RIDUZIONI EMENDAMENTI. Tra il ritiro delle proposte di modifica, per la maggior parte ad opera della Lega, e le valutazioni di inammissibilità, "è possibile prevedere fin d'ora una sensibile riduzione del numero dei voti". Lo ha spiegato, secondo quanto si apprende, il presidente Grasso ai capigruppo di palazzo Madama, nel corso della riunione informale sulle unioni civili.  Le votazioni da fare, secondo quanto si apprende, sarebbero meno di 500.

ZANDA: DOVEVA PARLARE PRIMA. "Se avessimo conosciuto questa decisione con maggiore anticipo, lo svolgimento della discussione sarebbe stato diverso". Così il capogruppo Pd Luigi Zanda risponde ai cronisti che gli chiedono se dopo la decisione del presidente del Senato di dichiarare inammissibili i super canguri, cambierà qualcosa sull'ipotesi fiducia.

CONCIA: SI CHIUDA ANCHE CON STRALCIO  "Dopo trent'anni dire 'tutto o niente' non è possibile. Rompiamo questo muro". A parlare è Paola Concia, ex deputata Pd e tra i leader storici del movimento lgbt. Per la Concia, che da un anno e mezzo vive con la compagna a Francoforte, bisogna approvare la legge sulle unioni civili anche senza la parte dedicata alla stepchild adoption (leggi l'intervista di LaPresse).

RENZI: CHIUDERE PRESTO. Il premier Matteo Renzi è tornato a parlare delle unioni civili, ospite questa mattina a Rtl 102.5 che ha intervistato il presidente del Consiglio su diversi argomenti: ""Continuiamo a fidarci di chi cambia idea all'ultimo momento o portiamo a casa le unioni civili? Dopo tanto chiacchierare la mia proposta è che si chiuda entro la settimana, rapidissimamente. Potrebbe non essere un provvedimento migliore nelle attese di tanti. Ma dovendo scegliere tra tutto mai e un pezzo oggi, è meglio un pezzo oggi. Altrimenti il rischio che vedo è la paralisi" ha sottolineato il presidente del Consiglio.

RENZI: M5S CI HA PRESO IN GIRO. "L'impegno assunto dai M5S è venuto meno. Fine. Per la quinta volta in questa legislatura di fronte ad una proposta seria – in questo caso emendamento Marcucci – che toglieva di mezzo tanto problemi tra cui voti segreti, la risposta è stata prenderci in giro". Così il segretario Pd Matteo Renzi, nel corso dell'assemblea dei senatori dem sulle unioni civili.

FICO: PD CAGASOTTO.  "Se il Pd fosse un po' meno cagasotto dovrebbe andare in Aula e votare gli emendamenti insieme a noi e si porta a casa la legge". Così Roberto Fico, deputato e componente del direttore M5S, in una conferenza stampa in Senato.

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