Intervista al filosofo che accusa: "La vergogna è compiacere un partito inesistente che ha inventato Renzi"
La fedeltà è un "termine etico", non "certo giuridico" e il vero dramma non è che si voglia togliere dalla nuova legge sulle unioni civili, ma il fatto che sia inserito nel codice civile. A parlare con LaPresse è Gianni Vattimo, filosofo dichiaratamente omossessuale, che commenta così la questione del dibattito che sta infuocando da settimane il Parlamento e non solo.Nel maxi-emendamento del Partito democratico e del Nuovo Centro Destra che riscrive la legge, oltre allo stralcio della stepchild adoption c'è anche la cancellazione del cosiddetto obbligo di fedeltà per le coppie omosessuali, quello previsto nel codice civile tra i diritti e i doveri che derivano dal matrimonio.
La fedeltà nel matrimonio scritta nel codice civile è il residuo dell'indissolubilità cattolica del legame matrimoniale ("Prometto di esserti fedele sempre" ndr). Paradossalmente, per Vattimo, quindi la sua eliminazione potrebbe anche essere una conquista, "perché- argomenta il professore – è che così fatto, il matrimonio è un contratto per il reciproco uso degli organi sessuali". "Sarebbe stato meglio scrivere 'adulterio' al posto di fedeltà: così starebbe solo a significare che l'adulterio diventa un elemento finanziario".
Vattimo dice di trovare, comunque, la situazione che si sta creando in queste settimane "grottesca e insopportabile". "La vergogna- afferma Vattimo- è compiacere un partito inesistente (Ncd ndr) che ha inventato Renzi".
E sulla frase del ministro dell'Interno che questa mattina ha parlato di adozioni da parte dei gay come "rivoluzione contronatura", Vattimo tuona: "Contronatura è l'alleanza tra Alfano e Renzi: i loro programmi sono uno l'opposto dell'altro". Che legge licenzierà dunque il Parlamento? "Una che introduce delle regole- sottolinea Vattimo- ma non parliamo di avanguardia. Casomai siamo l'avanguardia della retroguardia".
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