E sui migranti: "Accordo Ue-Turchia sarà precedente per altri Paesi"

"Crescita, crescita, crescita". E' questo il messaggio portato dal premier italiano Matteo Renzi al Consiglio Ue a Bruxelles. Un mantra, riferiscono fonti europee, che il premier italiano ripete tre volte come il blairiano "education, education, education". Sbloccare dal patto il cofinanziamento nazionale dei fondi europei. E' la proposta avanzata dal premier italiano al Consiglio Ue. "Solo lavorando sugli investimenti si può sciogliere la montagna incantata della crescita in Europa", è il ragionamento di Renzi, secondo quanto riferiscono fonti europee.

ACCORDO UE-TURCHIA. "Bene un accordo con la Turchia ma sia chiaro che se, se ci sarà, un accordo con la Turchia farà da precedente. In altri termini dobbiamo sapere che per i Paesi del Mediterraneo dai quali ci attendiamo un flusso di persone significativo, non invasioni come dice qualcuno ma comunque un numero rilevante di arrivi, dovranno valere le stesse regole che saranno valide per la Turchia". Lo ha detto il premier Renzi, a margine di Odysseus, iniziativa per un servizio civile europeo lanciata dal think tank Volta.

I SOCIAL NON BASTANO. "Io sono considerato il politico con la maggiore presenza sui social network. Twitter e Facebook sono assolutamente cruciali ma ci chiedono di essere semplici e sintetici, di fare semplificazioni. Ma la politica oggi è una cosa diversa. Per combattere il terrorismo le semplificazioni non bastano. Su Twitter possiamo scrivere 'dobbiamo distruggere l'Isis'. Si, ok, ma la strategia è un po' più complessa". 

ITALIA STABILE ALTRI NO. "Questo è un tempo peculiare, il governo italiano è stabile e il resto del mondo no. Persino io faccio fatica s crederci", ha detto il premier. "Guardate – ha aggiunto – il caso del Portogallo. Abbiamo grandi coalizioni in molti Paesi, come in Germania. Anche in Italia, anche se è una coalizione un po' particolare, ma l'Italia è sempre particolare".

INVESTIRE SU AFRICA. "L'Italia due anni fa era sola a gestire questo problema. E diceva che Dublino andava superato. Ora questo punto è condiviso, almeno a parole. Il prossimo passo è, dopo l'accordo con la Turchia e il soccorso alla Grecia, investire in Africa come Ue, creare occasioni e progetti di cooperazione internazionale e luoghi di rimpatrio gestiti dall'Ue. Avere finalmente una politica unitaria. Questa è la proposta che l'Italia lancia da due anni". Ha aggiunto: "L'Italia da questo punto di vista è tornata, mentre in passato era diventata fanalino di coda nella cooperazione internazionale. Ci stiamo lavorando, il governo è stato tre volte in Africa negli ultimi mesi, il presidente della Repubblica oggi è in Camerun. Tutti noi stiamo dando a questa questione la priorità, bisogna che lo faccia anche l'Europa".

BATTAGLIA EUROPEA. "A nome dell'Italia e degli italiani farò di tutto perché questa sia una battaglia che l'Europa vince tutta insieme". Lo ha detto il premier Renzi, a margine di Odysseus. "Il regista di Fuocoammare ha usato una epressione molto bella, dicendo che i migranti economici sono 'sognatori senza documenti'. Bene, queste persone devono essere accompagnate a portare i propri sogni nel proprio territorio. E quindi bisogna far sì che ci siano i soldi perché l'Africa possa svilupparsi e crescere". 

RISCHIO INCUBO. "Se non investiamo oggi in un cambiamento radicale in Europa, l'Europa rischia di diventare un incubo e non un sogno", ha spiegato Renzi. "C'è una nuova generazione europea che ritiene possibile cambiare", ha sottolineato. "La nostra missione – ha aggiunto – non è essere la nuova generazione" ma quello di "trasformare le istituzioni Ue in istituzioni fresche" che diano spazio alle nuove generazioni e si aprano ai cambiamenti.

LUOGO BUROCRAZIA. "Abbiamo bisogno di una nuova rivoluzione in Europa. Abbiamo bisogno di un'Europa con una idea diversa. Abbiamo trasformato l'Europa in un luogo di burocrazia. Il problema e la mancanza della politica. Se torniamo a un approccio politico, possiamo costruire l'Europa dei figli che sia all'altezza di quella dei padri. Questo è il momento della responsabilità". 

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