E sull'inchiesta petrolio il premier e segretario Pd sottolinea: "Nulla a che fare con decisioni governo"
Inchiesta di Potenza, trivelle e il parere su Sergio Marchionne: sono solo alcuni degli argomenti affrontati dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi che ha parlato alla scuola di formazione politica del Pd. "Chi ruba va a casa anzi in carcere, perchè chi ruba non sta rubando solo qualcosa ma il futuro, che è la cosa peggiore", ha detto il premier. "Ma chi ruba lo decide una sentenze – ha attaccato – non i tribunali sulla piazza". Sulle polemiche relative a Tempa rossa "bisogna essere chiari non ha nulla a che vedere con la decisione del governo". Renzi ha spiegato: "E' evidente che quando si sboccano le opere ci devono essere le condizioni di legalità – spiega – se le sblocchi senza legalità è un problema".
TRIVELLE ENTRO 12 MIGLIA. "Si può discutere sul non fare impianti entro le 12 miglia, ma credo sia giusto dove ci sono questi impianti mantenerli in funzione", ha sottolineato Renzi. "E' cruciale che si sappia però – ha sottolineato – che l'Italia è leader del mondo nell'energia" quindi "dire 'non si puo' far nulla' è retorico e stupido". Il premier e segretrario del Pd ha aggiunto: "Chi è di sinistra crede negli investimenti, e sto provocando, come chi è di sinistra crea lavoro".
CON MARCHIONNE. "Io sto con Marchionne – sottolinea – e credo che abbia fatto più lui per i lavoratori che certi sindacalisti. Io sto con Marchionne. La Chrysler era finita. Obama ci ha messo i soldi, Marchionne li ha presi, ha rimesso in moto la Chrysler, oggi le jeep vengono fatte in Basilicata, è una cosa che mi fa impazzire".
IL CAMBIAMENTO. "La Camera approverà in sesta lettura la riforma costituzionale e la santa alleanza di tutti quelli che sono contro di noi, di ogni colore politico, contro il cambiamento sarà semplicemente spazzato via". L
ITALIA E UE. "Senza l'Italia l'Europa è più debole, la politica economica europea non può essere soltato austerity, perchè sennò l'Europa smette di crescere e aumentano le disuguaglianze". Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parlando alla scuola di formazione politica del Pd.
CORRENTI SONO SPIFFERI. "Il tempo delle correnti è finito, queste non sono più correnti ma spifferi, anzi spifferucci, che stanno spesso insieme più per convenienza che per le idee".
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