M5S, Becchi: Raggi? Comunarie truccate come primarie Pd

Intervista al docente di filosofia che ispirò per anni il movimento di Beppe Grillo

Prende la parola Paolo Becchi, docente di filosofia a Genova, che ispirò per anni il movimento di Beppe Grillo prima della rottura. Il professore prende le distanze dal turbine che ha travolto la candidata sindaco di Roma, Virginia Raggi, per gli omissis circa il suo ruolo da presidente di Hgr, la società dove il ruolo di amministratore delegato era ricoperto da Gloria Rojo, assistente di Franco Panzironi, braccio destro dell'ex sindaco Gianni Alemanno. Per Becchi si tratta di un gioco delle parti, dettato più dalla campagna elettorale che da responsabilità reali della candidata. Il problema di fondo, secondo lui, è un altro e più radicale: le Comunarie "sono truccate" e andrebbero rifatte. Becchi accusa anche 'Rousseau', la nuova piattaforma su cui dovrebbe basarsi la democrazia diretta del Movimento post Casaleggio senior: nient'altro che un "sistema dinastico". 

Con i suoi omissis Virginia Raggi ha tradito il principio di trasparenza del M5S?

Sono un fatto irrilevante, si cerca il pelo nell'uovo visto il momento elettorale. Il dato di fatto saliente è un altro: le Comunarie sono truccate. Una decina di giorni fa il tribunale di Roma ha stabilito che vanno reintegrati i tre espulsi dal Movimento, estromessi dalle Comunarie della capitale (si tratta di Paolo Palleschi, Antonio Caracciolo e Roberto Motta, ndr). Adesso anche un altro attivista romano ha fatto ricorso, oltre a quei tre. Le consultazioni nella capitale andrebbero rifatte. E il 28 il tribunale di Napoli si pronuncerà sul ricorso presentato da 23 attivisti che avrebbero voluto partecipare alle Comunarie partenopee, ma che sono stati espulsi. Le Comunarie del M5S sono farlocche come le primarie del Pd.

E con il nuovo organo di autogoverno, la piattaforma Rousseau, cosa cambia? 

La piattaforma Rousseau rappresenta il passaggio da padre in figlio. Non è successo nulla: il M5S è un sistema dinastico, non democratico. Il controllo del server che decide espulsioni e liste, passa da Gianroberto Casaleggio a Davide. Sorprende che nel messaggio di Casaleggio pubblicato sul blog ieri non ci sia il nome di Beppe Grillo, né nelle parole del figlio né nel testamento del padre. E' la dimostrazione che il blog è la piattaforma della Casaleggio associati: è il blog di Casaleggio.