In sintonia con l'appello della ministra Lorenzin che ha invitato a partire dalla ricerca, "asset strategico per il nostro futuro"

Partire dalla ricerca, "asset strategico per il nostro futuro", per creare un sistema industriale che dalla conoscenza porti "ad opportunità concrete". E' questo l'appello che arriva dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha inaugurato oggi a Roma la due giorni degli 'Stati generali della Ricerca Sanitaria', presso l'Auditorium Massimo. "L'Italia è il quinto Paese al mondo per pubblicazioni scientifiche ed è al 12/o posto per investimenti nella ricerca biomedica, ma nonostante tanta produzione, sono poche le ricerche che si sviluppano poi in start-up o brevetti, e questo è un vulnus", ha sottolineato. La principale difficoltà da superare è ben nota agli addetti ai lavori che riempiono la platea.

"Non riusciamo ad attrarre investimenti come fanno altri Paesi – ammette Lorenzin, che riconosce come l'Italia "non sia un paese accogliente per i ricercatori". Non il solito allarme per i 'cervelli' in fuga. "Il problema non è che vanno all'estero, il tema è che non ritornano e dovremmo anche noi attrarre i ricercatori stranieri", sottolinea la titolare della Salute invitando istituzioni, autorità accademiche e scientifiche e rappresentanti del mondo industriale a "fare sistema", a creare "un'infrastruttura, una rete che sostenga la ricerca".
Ad indicare la rotta, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Il nostro paese vanta eccellenze" nel campo della ricerca, scrive il Capo dello Stato nel messaggio inviato all'auditorio Massimo, ma dobbiamo "compiere uno sforzo per incrementare le risorse a disposizione. Investire nella ricerca – è la sottolineatura – vuol dire investire nel futuro. Deve diventare una priorità nell'agenda italiana", anche per "evitare che alcuni tra i migliori" tra i giovani "vadano a costruire altrove il proprio futuro".

La risposta del Governo non si fa attendere. La prima giornata del summit, che vanta circa 150 relatori, è ancora in corso quando Matteo Renzi, nella sua enews settimanale, annuncia "un Cipe straordinario" per il primo maggio prossimo "che stanzierà 2,5 miliardi di euro sulla ricerca e un miliardo di euro sulla cultura". "Il lavoro che verrà in Italia sarà creato anche e soprattutto dalla scommessa sul capitale umano: ricerca e cultura smettono di essere i settori da tagliare e diventano quelli su cui investire", scrive il premier. I fondi che il Cipe stanzierà sono quelli previsti dal piano nazionale della ricerca. Un quarto di questi, spiega dal palco il ministro dell'Istruzione, Università e ricerca Stefania Giannini a ricercatori e aziende del settore "andrà alla ricerca sanitaria, che è una priorità", mentre il resto servirà a rilanciare agrifood, spazio e industria 4.0. Flessibilità, semplificazione delle procedure e attrattività, le parole chiave, con l'obiettivo, azzarda, di "portare in Italia 1.600 ricercatori da tutto il mondo per il progetto Human 

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