Giovedì 12 maggio invece è previsto il voto sul provvedimento e il via libera definitivo

Il governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge sulle unioni civili. Lo ha annunciato in aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. Ora spetterà alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio definire il calendario delle relative operazioni di voto. L'obiettivo resta quello di dare all'Italia una legge sulle unioni civili entro questa settimana. Il timing lo ha annunciato lo stesso premier Matteo Renzi la scorsa settimana e lo ha ribadito domenica nella lunga intervista a Fabio Fazio in 'Che tempo che fa': "Metteremo la fiducia e il 12 maggio la legge sarà votata". Benchè alla Camera la maggioranza non abbia problemi di numeri si è scelto anche per questo passaggio parlamentare il ricorso alla fiducia per due motivi: non modificare il testo approvato in Senato e soprattutto evitare alleanze trasversali, comuni quando si affrontano temi etici come quello delle coppie di fatto.

GIOVEDI' IL VIA LIBERA. Il disegno di legge è infatti approdato oggi in aula a Montecitorio con la discussione generale, oggi alle 12 si è proceduto con il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità e le sospensive presentate da alcune opposizioni: è il banco di prova dell'esecutivo costretto a fare i conti con chi all'interno della maggioranza questa legge ancora non la digerisce. Nel pomeriggio la richiesta di fiducia, che sarà discussa e votata 24 ore dopo, secondo regolamento: mercoledì 11 maggio. Giovedì 12 maggio invece è previsto il voto sul provvedimento e il via libera definitivo.

FIDUCIA CONTESTATA ANCHE IN MAGGIORANZA. La scelta di porre la fiducia al ddl unioni civili è stata accolta anche nella maggioranza con non poche polemiche. Non tutti in Area popolare sono infatti convinti che questa sia la strada da percorrere per una riforma che andrà a cambiare "l'antropologia del popolo italiano" rilevano dal movimento guidato da Angelino Alfano. Nelle opposizioni invece, benché ci siano voci fuori dal coro che il provvedimento lo voterebbero così com'è ma senza ricorso alla fiducia, come Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo, si sta valutando l'Aventino bis come segno di protesta contro la fiducia. Il senatore di Forza Italia, Andrea Mandelli, attacca: "Fiducia sbagliata, asfalta confronto e mortifica Parlamento.Da governo solo prove di forza. Se l'avesse fatto centrodestra…".. Mentre da Ap ad alzare la voce sono MAurizio Sacconi e Alessandro Pagano che si appellano al presidente della Repubblica "affinche' esamini con cura il Ddl Cirinna-De Giorgi che ha mantenuto la forte impronta ideologica delle comunità  LGBT". Secondo i centristi infatti "i profili di incostituzionalità riguardano la sovrapposizione delle unioni con i matrimoni e la copertura finanziaria delle maggiori spese indotte dalle estensione di tutti i benefici riconosciuti alle famiglie naturali".

SODDISFAZIONE DEL GOVERNO. Il ministro Maria Elena Boschi definisce "storico per tutti noi" l'approvazione della legge sui diritti civili. Della stessa idea il guardasigilli Andrea Orlando: "Siamo in dirittura di arrivo per l'approvazione del testo uscito dal Senato" sulle unioni civili e "credo si possa dire con grande soddisfazione che si tratta di una conquista di rilevanza storica per i diritti Civili nel nostro Paese".
 

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