Progetto allo studio: "160 euro primo figlio, 240 il secondo, e se l'Isee è più basso fino a 320 euro". Ma Palazzo Chigi frena
Il calo della natalità in Italia è drammatico e il governo pensa a come correre ai ripari. Tra le misure da adottare, c'è anche il raddoppio del bonus bebè, ipotesi allo studio del ministero della Salute e che la titolare Beatrice Lorenzin vorrebbe inserire nella prossima legge di stabilità. Ma palazzo Chigi frena. Fonti all'interno della maggioranza sottolineano come l'ipotesi del raddoppio sia, allo stato, sola una delle proposte in campo. Prioritario, sostengono le stesse fonti, è uno sguardo complessivo sugli strumenti di welfare e non una o un'altra ipotesi che, al momento, restano tali.
Il progetto, però, è comunque allo studio del ministero. "160 euro primo figlio, 240 il secondo, e se l'Isee è più basso arriviamo fino a 320 euro" perché, conferma la stessa Lorenzin "i dati che abbiamo avuto quest'anno sono sconfortanti, siamo a 480mila bambini nati" e se andiamo avanti così "il paese muore. Dobbiamo fare una cura choc". I numeri parlano chiaro: rispetto al 2010 le nascite si sono abbassate del 40% che equivalgono a 66mila nascite, rivela la ministra "cioè per intendersi una città più grande di Siena. Se leghiamo tutto questo all'aumento degli anziani e delle malattie croniche, abbiamo il quadro di un paese moribondo". Un progetto che costerebbe allo Stato circa 2,2 miliardi in più controbilanciato da un miliardo di euro di risparmio rispetto alle previsioni a causa del calo delle nascite.
Parallelamente, al ministero stanno lavorando anche a una proposta definita più forte e che darebbe una risposta più corposa all'emergenza: alzare la soglia massima Isee a 30mila euro all'anno, allargando la platea con 60mila copie in più rispetto a ora e dare un sostegno più alto, 320 euro al mese, a chi presenta un indicatore di ricchezza sotto i 7mila euro. Le misure al vaglio però, spiega la stessa Lorenzin in una intervista a Repubblica, riguardano anche i servizi, asili nido, "ma anche un sostegno al reddito per comprare pannolini, latte, le cose necessarie".
Il sostegno alla proposta arriva anche dal ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa: "Potenziare e rafforzare il bonus bebè rappresenta la direzione giusta e una misura-chiave per riavviare il motore delle nascite in Italia". Secondo il ministro infatti, "la coperta è corta, ma la famiglia è la priorità e le risorse vanno trovate". Valentina Castaldini, portavoce nazionale del Nuovo Centrodestra, invita il Parlamento a sostenere "questa importante proposta" e Paola Binetti sottolinea come si tratti di "segnali positivi che non possono essere ignorati. L'idea di un bonus bebè a 160 euro, al di là del fatto di sapere se sono tanti o pochi, rivela la volontà di raddoppiare una misura gia' varata, che investe non solo le fasce sociali più fragili, ma anche quelle con reddito medio-basso". Il deputato democratico Edoardo Patriarca giudica positivamente l'ipotesi, ma invita a studiare ogni percorso per introdurre anche in Italia una forma di fattore famiglia".
Duro invece il commento di Maurizio Gasparri di Forza Italia che ritiene il raddoppio del bonus bebè "l'ennesima sparata di un governo disperato. Renzi teme le amministrative, sa che sul referendum costituzionale rischia grosso, e allora dice o fa dire fesserie a raffica". Anche il Codacons, pur condividendo ogni iniziativa di sostegno alle famiglie, parla di "stanziamenti ancora deboli" anche nel caso in cui il bonus bebè venisse realmente raddoppiato.
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