Il presidente apre conferenza ministeriale Italia-Africa e sottolinea come la lotta al terrorismo sia "causa comune"
"L'Italia ha sostenuto costantemente l'esigenza di strategie lontane dalla logica semplicistica che vorrebbe rispondere al fenomeno attraverso l'erezione di muri e barriere. Primo dovere è quello di salvare vite umane e di soccorrere chi si trova in condizioni di difficoltà e di sofferenza". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aprendo la prima Conferenza ministeriale Italia-Africa, alla Farnesina. "Non dobbiamo dimenticare neanche per un istante, e l'Italia non lo ha mai fatto – ha aggiunto – che alla base della nostra azione deve sempre essere posto anzitutto il principio della tutela della vita e della dignità di ogni essere umano".
FENOMENO EPOCALE. "Le prospettive di crescita e di integrazione" tra Italia e Africa "non possono prescindere dalla ricerca di soluzione" di un fenomeno migratorio "epocale". "Di fronte a un evento così gravido di conseguenze, non possiamo concentrarci su soluzioni di mero contenimento", ha sottolineato Mattarella. "Abbiamo invece il dovere di proporre, e discutere insieme, approcci di natura globale, non soltanto legati all'urgenza, ma capaci di portarci a soluzioni durevoli".
LOTTA A TERRORISMO. Tra le "cause comuni" che interpellano Italia, Europa e Africa ci sono "anzitutto la causa della pace e del destino dell'umanità", "la necessità di una lotta senza quartiere al terrorismo e a tutti i fondamentalismi", "l'urgenza di spegnere i focolai di tensione politica, l'esigenza di sconfiggere piaghe, quali fame, carestie, malattie endemiche e mortalità infantile, la cui esistenza è ingiustificabile alla luce del livello di conoscenze che abbiamo acquisito". Mattarella ha aggiunto: "Così come il terrorismo non conosce confini, altrettanto deve saper essere convinta ed efficace la cooperazione fra i Paesi e le forze che si battono per il rispetto della dignità delle persone e per la loro libertà".
ITALIA PONTE CON AFRICA. "L'Italia è, per condizione geografica, storia e cultura, ponte tra Africa ed Europa. Un ponte libero da pregiudizi, rispettoso delle peculiarità degli interlocutori e pronto a un confronto pragmatico e aperto". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aprendo la prima Conferenza ministeriale Italia-Africa, alla Farnesina. "Il nostro Paese, nelle sue diverse articolazioni – ha aggiunto – ha fatto di queste caratteristiche la cifra distintiva della sua politica nei confronti dei partner africani, e lo ha fatto con impegno, abnegazione e impiego di risorse".
REPRESSIONE NON BASTA. "Il rafforzamento dei controlli e le azioni repressive che, in modo coordinato, le forze di sicurezza di ciascun Paese possono mettere in campo sono una parte, importante, della soluzione, ma non costituiscono,da soli, l'antidoto alla violenza fondamentalista. Occorre, combattere la 'sub-cultura' alla base del fondamentalismo, lavorando sulle sue cause profonde, sulle tensioni conomiche e sociali, sullo scarso accesso alla formazione da parte dei giovani, sull'esclusione sociale della quale, ancora troppo spesso, le donne continuano ad essere vittime". Mattarella ha spiegato: "La coesione sociale e la certezza di un futuro, nel quale sia possibile condurre una vita dignitosa, sono il più efficace avversario del fondamentalismo terrorista, e questo convincimento deve guidare la nostra azione – ha aggiunto – Occorre, in definitiva, investire nella causa della pace".
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