"Non esistono né trame né complotti". La replica del giornale: "Confermiamo il contenuto dell'articolo"
"Si tratta di una montatura contro di me, stanno cercando un capro espiatorio perché pensano che i risultati di domenica non saranno soddisfacenti come vorrebbero". Massimo D'Alema in una intervista al quotidiano la Stampa ritorna sulle indiscrezioni diffuse da Repubblica, da lui già smentite ieri in una nota, su una sua intenzione di votare la candidata a 5 stelle Virginia Raggi a Roma pur di mandare a casa il premier Renzi. Secondo l'ex segretario dei Ds si tratta di "pura spazzatura da parte di un house organ del partito del Nazareno".
D'Alema smentisce anche la ricostruzione secondo la quale avrebbe affermato che "se vince il sì al referendum facciamo la scissione, se vince il no ci riprendiamo il partito". "L'episodio in questione è avvenuto al termine di un seminario sul ventennio della democrazia dell'alternanza, dunque alla fine dei lavori condotti tra noi e l'associazione Magna Carta – dice D'Alema -. Quando il convegno è finito ci siamo soffermati per i saluti sul pianerottolo e Gaetano Quagliariello ha chiesto a Giovanni Orsina come avrebbe votato sul referendum costituzionale di ottobre. Orsina ha detto che avrebbe votato sì e Quagliariello allora ha ribattuto che lui invece avrebbe votato no. Io ho affermato che in caso di vittoria del sì Renzi ci avrebbe cacciato dal partito. Ma si trattava chiaramente di una battuta non di una dichiarazione politica. In più non ho mai parlato della Raggi. Per questo dico che è una montatura".
LA REPLICA DI REPUBBLICA. E se l'ex segretario dei Ds attacca il giornale sostenendo che "non si precisa né dove, né quando, né con chi sarebbero state dette le frasi virgolettate" in questione, la replica di Repubblica non si fa attendere. Il quotidiano, si legge sul sito, "è in grado di confermare interamente il contenuto dell'articolo e di precisare nel dettaglio e in maniera più ampia come si sono svolti i fatti, che nella strategia dell'ex segretario dei Ds, servirebbero a provocare la caduta del governo Renzi. Abbiamo ricostruito tre diverse riunioni in cui sono state pronunciate quelle parole, testimoniate da diverse fonti. Una a Bari, una con i socialisti dissidenti e una, lunedì scorso, alla fondazione Italianieuropei. Aggiungendo anche nuovi particolari che mettono in luce l'attivismo pro 5Stelle dell'ex segretario Ds".
In uno di questi incontri, continua Repubblica, D'Alema avrebbe "raccontato di voler votare e di invitare a votare Virginia Raggi, la candidata grillina, che al ballottaggio di domenica sfida il Pd Roberto Giachetti". "È fondamentale la sconfitta di Renzi a Milano e Roma. Solo così si può ricostruire un campo del centrosinistra", è stato, sempre secondo il giornale, il ragionamento dell'esponente dem.
D'ALEMA RISPONDE. D'Alema non è convinto neanche dopo queste precisazioni e a stretto giro arriva la controreplica. "Continuo a leggere su 'Repubblica' falsità, forzature e valutazioni o prese di posizione pubbliche riportate come se si trattasse di trame e complotti". "La volontà, per esempio, di impegnarmi nella campagna referendaria è stata annunciata più volte, l'ultima una ventina di giorni fa in una manifestazione pubblica a Brindisi, di cui gira anche un video – prosegue in una dichiarazione – Ho ritenuto, tuttavia, di evitare pronunciamenti proprio per non provocare polemiche e strumentalizzazioni in vista delle amministrative, invitando a concentrarsi sui ballottaggi di domenica prossima".
"Non ho tenuto – sottolinea D'Alema – alcuna riunione con la dissidenza socialista, di cui ignoro l'esistenza. E' passato a trovarmi Bobo Craxi, che è un vecchio amico. Non ho tenuto alcuna riunione di 'fedelissimi' né in Puglia né, in particolare, a Bari. In Puglia sono andato invitato a fare la campagna elettorale del Pd, come può essere testimoniato da tanti cittadini ed esponenti del partito".
"Non ho esercitato alcuna pressione su Tommaso Montanari di cui sono amico ed estimatore. Ho parlato con lui – racconta D'Alema – che mi ha chiesto un consiglio e ho ritenuto di dirgli che un suo impegno per Roma sarebbe certamente positivo per la città. Opinione che confermo. Per quanto riguarda la famosa riunione di lunedì scorso nella sede della Fondazione Italianieuropei – spiega D'Alema – come è stato chiarito anche da altri, in particolare dal presidente Gaetano Quagliariello, c'è stato, alla fine, mentre uscivamo sul pianerottolo, uno scambio di battute che non si possono considerare né dichiarazioni di voto né annunci di programmi politici. D'altro canto qualsiasi persona di buon senso capisce che, se si vuole sostenere un candidato sindaco, lo si fa con dichiarazioni e iniziative pubbliche, non con battute sul pianerottolo".
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