Il primo cittadino di palazzo Bellevue, Alberto Biancheri, ha commentato l'iniziativa dell'esecutivo contro i "furbetti del cartellino"
Lotta senza quartieri ai 'furbetti' delle amministrazioni pubbliche, quelli che timbrano il cartellino e si allontanano dal lavoro. Ad annunciarla è stato due giorni fa il presidente del Consiglio Matteo Renzi, promettendo sospensioni e licenziamenti lampo. Troppi i casi emersi negli ultimi tempi, il primo e più famoso quello del comune di Sanremo, dove diversi dipendenti sono stati 'pizzicati' a timbrare per poi allontanarsi dal comune. E' proprio il primo cittadino di palazzo Bellevue, Alberto Biancheri, a parlare con LaPresse dopo l'iniziativa dell'esecutivo, lodata per il rigore ma comunque da inserire, secondo il sindaco, in un meccanismo più ampio di valutazione dell'operato dei dipendenti.
Sindaco Biancheri, il Consiglio dei ministri ha varato un piano "anti furbetti", con licenziamento in tronco entro un mese e sospensione entro 48 ore. Cosa pensa di questa iniziativa, ne condivide il rigore?
"Pur condividendone il rigore, non posso ancora entrare nel merito: aspetto di leggere il decreto nel dettaglio. Desidero però sottolineare che la produttività e il valore di un dipendente pubblico non si misurano solo con le regolari timbrature ma valutando anche la qualità del lavoro durante l'arco della giornata. Ed è innegabile che si debbano migliorare gli strumenti di valutazione dei singoli dipendenti, anche in chiave meritocratica, per premiare chi produce di più e rende un servizio migliore alla collettività, con un maggiore incentivo morale ed economico".
Tutto è nato da casi come quello di Sanremo. Si sente 'padre' di questa iniziativa?
"No. L'inchiesta è partita ben prima dell'inizio del mio mandato (durante il mandato del sindaco Maurizio Zoccarato, ndr). Mi sono trovato a gestire la parte più complessa, quella finale".
A distanza di mesi cosa pensa di quanto accaduto nel Comune, che idea ha di quei dipendenti?
"A livello mediatico è passato il messaggio per cui i dipendenti del Comune di Sanremo sono tutti fannulloni. Un messaggio vergognoso che per mesi, instancabilmente, ho cercato di contrastare invocando cautela e invitando tutti a soppesare i giudizi caso per caso. Molti dipendenti sono rimasti coinvolti nei fatti ormai noti per alcune prassi consolidate. Ecco perché è compito dell'amministratore pubblico puntare sulla prevenzione e spezzare tali prassi. Lavorare in un ambiente di lavoro meglio organizzato non è solo un adempimento di legge ma anche uno stimolo per lo stesso dipendente".
Ora i dipendenti stanno scontando la sospensione. Come funziona il Comune, è vero che siete in difficoltà organizzative?
"Sì e proprio per questo stiamo predisponendo l'accesso in tempi ridotti a graduatorie del Comune di Sanremo ancora in corso di validità. Poi verranno pubblicati avvisi di mobilità per sollecitare le domande da parte dei dipendenti di altri enti che vorranno venire a lavorare nel nostro Comune".
Qualche dipendente ha ipotizzato di poter lavorare senza prendere lo stipendio. Vero pentimento, cosa ne pensa?
"E' un segnale positivo, di serietà e attaccamento al proprio lavoro. A dimostrazione che il Comune di Sanremo non è un luogo dove ci sono solo fannulloni".
In che modo questo sarebbe realizzabile dal punto di vista legale?
"Ci è stato comunicato solo ieri informalmente. Stiamo valutando tutti gli aspetti del caso".
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