"La vittoria del No non farà precipitare la crisi politica", ha detto l'ex premier durante un'iniziativa promossa con Quagliariello
“Non esiste uno schieramento politico del No mentre esiste un blocco politico del Sì nel Paese, il cosiddetto partito della nazione, uno schieramento anche abbastanza minaccioso” dove chi la pensa diversamente è costretto a “dover subire insulti”. Massimo D’Alema va all’attacco, durante l’incontro pubblico sulle ragioni del No al referendum e sulle proposte alternative per il dopo. Iniziativa che è stata promossa dalle fondazioni Italianieuropei dello stesso D’Alema e Magna Carta di Gaetano Quagliariello. “Uno schieramento politico talmente minaccioso che ha minacciato la rovina del Paese nel caso dovesse prevalere il No – aggiunge D’Alema – e chi non la condivide è colpevole di spingere il Paese verso il baratro”.
BICAMERALISMO CONFUSO. Con questa Riforma costituzionale “si passa dal bicameralismo perfetto al bicameralismo confuso”, accusa D’Alema, “non credo che la vittoria del No porti ad elezioni anticipate, invece credo che sull’Adda del plebiscito potrebbe far scattare la tentazione della sfida elettorale”. La vittoria del No è invece “una garanzia in sè che rende la revisione della legge elettorale obbligatoria e non una concessione”.
POPULISMO DALL’ALTO. “Non credo che la vittoria del No, che auspico, possa avere gli effetti catastrofici annunciati, ne’ il precipitare della crisi politica”, rimarca D’Alema, “il populismo è pericoloso, ma il populismo dall’alto è molto più pericoloso”. E su Confindustria: “Sdottoreggia su come insegnare ai politici a tagliare i costi della politica. Spero che per un po’ si occupino dei costi del sole 24 Ore”.
VITTORIA M5S A ROMA. “I sostenitori del Sì hanno consegnato a Grillo la capitale di questo Paese, con manovre che saranno scritte nel manuale della politica per spiegare come non si fa politica”. Servirebbe, aggiunge D’Alema, “un minimo di riflessione e di autocritica prima di lanciare accuse”.
DA RODOTA’ A FINI. Platea gremita al residence di Ripetta per l’incontro pubblico sulle ragioni del No al referendum. All’incontro erano presenti, tra gli altri, l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, il costituzionalista Stefano Rodotà, i deputati della minoranza Pd Davide Zoggia e Danilo Leva, il capogruppo della Lega alla Camera, Massimo Fedriga, e Giancarlo Giorgetti, l’ex dem fondatore del movimento Possibile, Pippo Civati, il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani, i senatori azzurri Maurizio Gasparri e Lucio Malan.
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