In arrivo la lettera di richiamo della Commissione europea all'Italia
No al rapporto deficit/Pil al 2,3%, invece dell'1,8-2% prospettato. E' in arrivo, secondo quanto filtra da Bruxelles, la lettera di richiamo della Commissione europea con la bocciatura di alcune delle misure previste dalla manovra del governo Renzi, in primis le misure una tantum e lo squilibrio tra entrate e uscite previste dall'esecutivo. Il premier insiste sulla flessibilità per la gestione dei migranti e del post terremoto in Centro Italia, e Bruxelles parrebbe disposta a delle concessioni, ma non a tutte quelle pretese dall'Italia. Per Renzi un 'confronto' con l'Ue è “fisiologico”, "il problema non è lo 0,1%", ha attaccato partecipando a 'In mezz'ora'. In gioco, invece, ha rilanciato, c'è "il modello di Europa che vogliamo". "In passato l'Italia ha sempre detto di sì a tutto. L'Italia dà 20 miliardi all'Europa e ne prende indietro 12. Abbiamo detto 'facciamo che quelli che prendono invece più soldi di quelli che versano si prendano i migranti?'". L'Italia non sarà comunque l'unica a ricevere la lettera di richiamo dall'Ue, che, tra gli altri, dovrebbe arrivare anche a Francia, Belgio, e Spagna. Ma a preoccupare, e irritare, è soprattutto il nostro Paese, in particolare dopo le parole del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che intervistato da Repubblica ha usato toni duri: "L'Europa deve scegliere da che parte stare. Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3 per cento del Pil per far fronte all'emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l'inizio della fine".
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