"I sondaggi, che danno avanti il No, fanno paura al Governo", dicono i parlamentari grillini

"I sondaggi iniziano ad andare male per Renzi. Così il referendum prima previsto per ottobre, poi slittato a dicembre, adesso lo vogliono far slittare, addirittura, in primavera. In avanscoperta viene lanciato il democristiano Castagnetti, papà politico di Delrio, che lancia per primo l'idea. Lo scopo è chiaro: fino a che i cittadini non si piegano al Sì voluto da Renzi, Jp Morgan e i poteri forti, il voto democratico va rinviato". Lo affermano i parlamentari M5S della Commissione Affari Costituzionali di Camera e Senato, rispondendo all'ipotesi di rinviare la data del voto sulla riforma costituzionale, in programma il 4 dicembre, in seguito all'emergenza terremoto che sta colpendo il Centro Italia. "Evidentemente – continua la nota – i sondaggi, che danno avanti il No, fanno paura al Governo. Gli italiani, infatti, a quali la riforma toglie il diritto di voto per l'elezione del Senato, sono sempre più convinti dell'impianto totalmente fallimentare di questa riforma e di come le priorità del Paese siano il reddito di cittadinanza, la lotta alla corruzione, gli aiuti alle piccole-medie imprese".

"Non si azzardino, dunque, a strumentalizzare le vittime del sisma per i loro loschi fini politici e a usarli come scusa per rimandare una votazione che vede Renzi perdente. Il Governo piuttosto – concludono i parlamentari – tenga ferma la data del referendum e si concentri a garantire alle vittime del terremoto il loro pieno diritto di essere cittadini, attraverso il ripristino di case, scuole e presidi sanitari".

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