"Siamo in tanti, mai in troppi. Oggi non ci saranno parole scontate. Non abbiamo chiamato cantanti perché abbiamo visto che fine hanno fatto in America i vari Bruce Springsteen, Madonna, Bon Jovi, Al Pacino e sfigati vari. Noi ci presentiamo da soli". Così il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha dato il via alla manifestazione #iovotoNo in corso a Firenze. "Ora sul palco salgono due grandi sindache che lavorano benissimo. E per essere brave sindache, cara Boldrini, non servono le quote rosa, la 'o' oppure la 'a' finale. Quelle servono solo per quella poveretta che è presidente della Camera. Sono state elette in quanto persone in gamba, non in quanto donne" ha aggiunto.
A lanciare un futuro da premier per il leghista è il governatore lombardo Maroni: "Se vince il NO Renzi deve andare a casa. Non c'è possibilità di trucchi e inciuci o di governo di scopo. Ci vuole il metodo Trump, uno tsunami che mandi a casa chi usurpa il potere. Via il Matteo sbagliato, venga il Matteo giusto: Salvini". Così Maroni dal palco di Santa Croce a Firenze, per la manifestazione #iovotoNo.
PARISI: LA RISPOSTA NON E' SALVINI. "Ora è il momento. Altrimenti l'alternativa arriverà tra poco e sarà o Renzi o Grillo. O si cambia passo o siamo morti. E la risposta non è Salvini e non sono le ruspe ma la nostra capacità di dare soluzioni al Paese". Così Stefano Parisi alla convention a Padova rispondendo ai microfoni di Rainews 24. "Ora dobbiamo candidarci alla guida del Paese, dare risposte, chiarire cosa facciamo – aggiunge – noi non siamo quella roba che è a Firenze oggi".