Ultimi colpi della campagna elettorale in vista del voto di domenica

"Se vince il No, credo che Renzi andrà dal presidente Mattarella a consegnare la sua disponibilità". Negli ultimi colpi della campagna elettorale per il referendum costituzionale di domenica, il fronte del Sì agita lo spettro dell'incertezza sugli scenari post voto, col ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che vagheggia possibili dimissioni. "L'impressione è che la giochiamo sul filo dei voti", ammette Matteo Renzi da Enrico Mentana su La7, "io non conto nulla. Quando nel '74 si votò per il referendum sul divorzio non si votava 'Sì' e 'No' a Pannella ma al divorzio". "Se vince il No non faccio scenari apocalittici ma si apre un salto in un'area non chiara anche se comunque del tutto rispettabile dal punto di vista costituzionale", ha aggiunto il premier, non c'è nessun rischio di deriva autoritaria "sia che vinca il Sì sia che vinca il 'No'". "Vincere o perdere è la stessa cosa, siamo comunque un Paese spaccato in due", è invece l'amara constatazione di Beppe Grillo, intervenendo a Torino in piazza San Carlo. "Siamo in una situazione neurogastrologica. Siamo nella stasi mentale dove l'originale diventa falso e il falso vero", ha aggiunto, riferendosi alle polemiche sul fac-simile della scheda elettorale del Senato e, al contempo, sulla sua famosa frase 'Votate con la pancia, non con il cervello'. Intanto, Matteo Salvini parla di voti dall'estero "inventati e comprati in giro per il mondo" e si dice sicuro: "Da lunedì cambia l'inquilino di Palazzo Chigi".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata