Di Maio: "E' solo l'avatar di Renzi". Duro anche il leader del Carroccio: "Non ha nessuna legittimità e noi non abbiamo tempo da perdere"

L'incarico a Paolo Gentiloni scatena M5s e Lega, che promettono battaglia e attaccano "la fotocopia sfigata e inutile di Renzi", dice Salvini con termini molto simili all'"avatar" dei cinque stelle. Sono proprio loro, M5S e Lega infatti a far sapere che non parteciperanno alle consultazioni che Gentiloni ha iniziato nel pomeriggio alla Camera. Duro il leader del Carroccio: "Non riconosciamo alcuna legittimità a Gentiloni e al suo governo. Non abbiamo tempo da perdere in inutili consultazioni. L'unica risposta che vogliamo ascoltare è la fissazione della data per le elezioni politiche". Salvini poi annuncia che domani riunirà il consiglio federale a Milano alle 12.

Diversa la posizione di Forza Italia, che per ora sta a guardare.  Domani i forzisti incontreranno alle 11.30 Gentiloni, nell'ambito delle consultazioni svolte dal premier incaricato per la formazione del nuovo governo, ma oggi nessuna dichiarazione né commento dai big del partito. E' un silenzio che pesa e che conferma la linea tracciata ieri dal leader Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica. "Forza Italia non è disponibile a partecipare o a sostenere governi di larga coalizione", aveva spiegato l'ex Cav. Cui però preme la riforma della legge elettorale su cui è disposto a collaborare nella più ampia condivisione parlamentare per un ritorno a proporzionale. Una posizione di sostanziale non belligeranza che oggi è effettivamente entrata in vigore.

Gli altri non perdono invece occasione per attaccare. Il più duro è il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. "Incredibile. Domenica scorsa 32 milioni di italiani hanno votato per scegliere la loro Costituzione e la maggioranza ha bocciato Renzi. Oggi il Pd, Mattarella e Napolitano si inventano il quarto Premier non eletto da nessuno", scrive su Facebook.
"Questi ci prendono per il c..o! Noi non ci arrendiamo, daremo battaglia a questa cricca. #votosubito", promette, usando lo stesso hashtag lanciato dal M5S e da Beppe Grillo.

Sulle barricate anche i grillini: "Stiamo con i cittadini, non con i voltagabbana", twitta Beppe Grillo. "Reagiremo, il popolo italiano non può essere ancora calpestato", minaccia Alessandro Di Battista. "Dopo la sconfitta al referendum Renzi doveva lasciare la politica e invece è stato lui ad indicare a Mattarella Gentiloni, il suo 'avatar', l'ennesimo politicante di professione interessato a far perdere ai cittadini la loro sovranità". Roberto Fico si affida a Twitter: "Coraggio! Loro non molleranno mai, noi neppure".
"Un'auto blu vuota è arrivata al Quirinale e ne è sceso Gentiloni", scrive Luigi Di Maio citando la celeberrima frase di Winston Churchill. "Per me Gentiloni è null'altro che l'avatar di Renzi che gli tiene calda la sedia in attesa che torni", spiega poi ospite di Lucia Annunziata a In mezz'ora e promette "no collaborazione ma mobilitazione, stiamo organizzando le iniziative. Non intendiamo votare né sì né no alla fiducia al nuovo governo".

La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ribadisce l'appuntamento in piazza il 22 gennaio "con tutti gli italiani che ancora credono che la sovranità appartiene al popolo e rivendicano il loro diritto a votare e decidere". Non voterà la fiducia nemmeno Sinistra Italiana che chiede "una maggiore discontinuità dopo il voto popolare del 4 dicembre". Ma, spiegano i capigruppo alla Camera e al Senato Arturo Scotto e Loredana De Petris, "ci attendiamo da Gentiloni una propensione diversa al dialogo col Parlamento rispettando le sue prerogative e non interferendo pesantemente come ha fatto il governo Renzi nella scrittura delle regole del gioco".

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