L'ex premier: "Referendum straperso, soprattutto al Sud". E Giachetti attacca Speranza: "Hai la faccia come il c..."
Matteo Renzi torna a parlare al Partito democratico. E lo fa in assemblea nazionale a Roma, dove è stato accolto da una standing ovation. "Si chiude un anno straordinario, nel senso di fuori dall'ordinario. In pochi avrebbero scommesso sulla vittoria di Trump. Ha vinto la Brexit e perso un'idea di Europa, forse un'idea di Europa troppo imbalsamata che deve essere messa in discussione. Abbiamo, ho perso il referendum ed è chiaro che questo influenza il sentiero dell'Europa", ha dichiarato il segretario del Pd nel suo intervento. Ed è proprio sul referendum che ha voluto tornare, sottolineando che serve "un'analisi dura, spietata, di quello che è successo". Secondo Renzi, l'Italia è arrivata a "un passo dalla terza Repubblica", ma ora "sembra quasi che siamo tornati alla prima, senza in alcuni casi, la qualità della prima". L'ex presidente del Consiglio ha ammesso che sconfitta è stata clamorosa. "Non abbiamo perso, abbiamo straperso. Chi prende il 41% in un referendum è una sconfitta netta", ha proseguito, ribadendo però che le riforme portate avanti dal suo governo "non puzzano" e a suo avviso "resteranno", segnando "la grandezza del Pd e di quello che abbiamo fatto".
La sconfitta al referendum, ha spiegato ancora Renzi, si è consumata soprattutto "al Sud". "Il nostro approccio – ha proseguito – non è stato di disinteresse. Ci siamo stati, ma abbiamo sbagliato nel momento in cui abbiamo pensato che potesse essere sufficiente una politica di investimenti e non di coinvolgimenti. Io sono il primo responsabile. Abbiamo avuto un approccio troppo centrato sul notabilato e non sulle forze vive della comunità del Sud".
Poi Renzi è tornato sulla legge elettorale, proponendo di ripartire dal Mattarellum: "La proposta sulla legge elettorale c'è. E' la proposta che ha visto la stagione dell'Ulivo ed è la proposta che prende il nome del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Pd c'è, gli altri partiti la accettano?".
Ed è stato proprio questo tema a scaldare la platea durante l'intervento di Roberto Giachetti, che si è scagliato contro il leader della minoranza Dem, Roberto Speranza: "Sulla legge elettorale mi sembra di giocare al gioco dell'oca… Roberto Speranza hai la faccia come il culo, avete la faccia come il culo. Quando potevamo votare il ritorno al Mattarellum Speranza era capogruppo".
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