L'ex sindaco sottolinea: "Il bilancio della città è il cuore dell'amministrazione"
"Non leggo il futuro, ma da mesi ho sempre affermato che se la Giunta Raggi cadrà, cadrà perché non riuscirà a scrivere il Bilancio". Questa la 'profezia' fatta dall'ex sindaco Ignazio Marino sul suo blog. "Roma è un organismo complesso, dove le scelte della gestione dei rifiuti s'intrecciano con quelle urbanistiche e le strategie per il trasporto pubblico con la viabilità. Dove ogni decisione dell'amministrazione può avere effetti pesantissimi sulla vita di interi quartieri o di singole famiglie. Il Bilancio della città è il cuore dell'amministrazione", scrive Marino
Marino, da sindaco, individuò "un percorso di rientro dal debito miliardario per condurre Roma, nell'arco di tre anni, in un porto diverso: quello della sana amministrazione". Le priorità furono due, prosegue l'ex primo cittadino: "tagliare senza remore sprechi di risorse pubbliche e riconoscere a Roma risorse certe e stabili per le funzioni proprie di una Capitale di una nazione del G7". L'ex sindaco ricorda di aver inserito "nel piano di rientro la chiusura o la dismissione di venticinque società", sottolineando che "queste azioni debbono essere proseguite".
"Roma, invece di inseguire nel Bilancio crediti inesigibili, deve riscuotere tutti i crediti immediatamente esigibili – scrive ancora Marino – . Il 15 ottobre 2014 ottenni che per la prima volta venisse inserito nella legge di stabilità una voce che riconosceva a Roma i costi di Capitale della Repubblica. L'importo, pari a centodieci milioni l'anno, è assolutamente insufficiente dati i nostri calcoli che tra trasporti, ambiente, polizia locale e viabilità stimavano i costi aggiuntivi in quattrocento milioni di euro".
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