Nel frattempo è stata appena presentata la remissione in Aula dei presupposti di costituzionalità sul Decreto Legge MPS
L'aula del Senato dovrà esprimersi domani mattina sui requisiti di necessità e urgenza del decreto Salva-risparmio che consente il salvataggio pubblico di Mps. La votazione si è resa necessaria a causa di un blitz del M5S. Non essendo stata raggiunta l'unanimità nel voto in commissione Affari costituzionali sulla calendarizzazione urgente del provvedimento, infatti, il M5S ha approfittato di un articolo del regolamento che consente a chi raccoglie almeno 30 firme di chiedere la votazione in Aula. Raccolte 32 firme, viene spiegato, i senatori pentastellati costringeranno i loro colleghi a presentarsi in aula domani mattina alle 9:30. "Vogliamo denunciare il fatto – spiega Sergio Endrizzi autore dell'iniziativa – che il governo Renzi non è intenzionalmente intervenuto su Mps durante i referendum e questo ha causato grandissimi danni al sistema Paese".
Nel frattempo è stata appena presentata la remissione in Aula dei presupposti di costituzionalità sul Decreto Legge MPS. La maggioranza teme ora di subire le assenze date dal fatto che in aula fossero previste soltanto votazioni su alcune mozioni. Il Partito Democratico ha inviato un messaggio a tutti i senatori: "La votazione si terrà domani mattina. Pertanto la presenza è obbligatoria senza eccezione alcuna anche del governo dalle ore 9.30", si legge.
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