Sotto inchiesta per la vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo

"Sono tranquilla di quello che ho fatto, l'ho fatto rispettando le procedure. Capiremo quali sono gli estremi e risponderemo a tutte le domande che mi vorranno fare". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi a RaiNews24, entrando in Campidoglio il giorno dopo l'avviso di garanzia.

Raggi è indagata per abuso d'ufficio e falso nella vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo. L'atteso invito a comparire della Procura di Roma è stato ufficializzato nel pomeriggio di martedì dalla stessa sindaca della capitale su Facebook che si dice "molto serena" perché "come sempre", scrive, "ho completa fiducia nella magistratura". Raggi sarà ascoltata molto probabilmente la prossima settimana, il 30 gennaio, sulla vicenda che coinvolge il fratello di Raffaele Marra, ex braccio destro della prima cittadina a 5 Stelle a cui viene contestato l'abuso d'ufficio.

E su questo Raggi ci tiene a sottolineare: "Come è noto, è già stata revocata". L'indagine è scaturita dall'acquisizione da parte della procura del parere con cui l'Autorità nazionale anticorruzione aveva evidenziato un conflitto di interessi nella stessa nomina. L'accusa di abuso d'ufficio per la sindaca e l'ex capo del personale del Campidoglio deriva dall'aver scelto appunto Renato Marra come capo del dipartimento Turismo senza una adeguata comparazione di curricula di altre persone. Inoltre Raggi risponde di falso perché avrebbe detto al responsabile anticorruzione del Campidoglio di aver agito in assoluta autonomia.

"Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle – si legge sul post di Raggi – Ho avvisato i consiglieri di maggioranza e i membri della giunta e, nella massima trasparenza che contraddistingue l'operato del M5S, ora avviso tutti i cittadini".

Nel giorno in cui Beppe Grillo 'imbavaglia' i parlamentari, ponendo come diktat che "tutte le uscite comunicative" partecipazioni a eventi, interviste alla tv, interviste ai giornali, post sui social network riguardanti l'azione politica del MoVimento 5 Stelle e simili "devono essere concordate" con Ilaria Loquenzi, Rocco Casalino e Cristina Belotti, l'unico che parla del caso Raggi è Alessandro Di Battista: "Raggi ha ammesso di essersi fidata della persona sbagliata – commenta -. Sui dirigenti uno su quattro è indagato. Ha sbagliato probabilmente a mettere una firma. Ma è anche vero che questa nomina è stata subito revocata. Non sarà l'ultima volta che un amministratore del M5s commette un errore".

Ma su gli altri fronti gli attacchi non vengono risparmiati. Il primo a commentare l'indagine aperta sul sindaco è proprio Matteo Renzi che sceglie la linea garantista: "La nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini siano innocenti fino a sentenza passata in giudicato. E questo vale per tutti, a qualunque partito appartengano. Invito dunque tutto il Pd a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. La Raggi faccia il suo lavoro, al quale i cittadini di Roma l'hanno chiamata e mostri quel che vale, se ne è capace". Una stoccata però il segretario del Pd non la risparmia: "Lo so, lo so qualcuno di voi adesso mi dirà che i Cinque Stelle usano due pesi e due misure e il loro atteggiamento è ingiusto e contraddittorio. Ok, vero, avete ragione. Ma questo cosa cambia? Se loro sbagliano, dobbiamo sbagliare anche noi? Dimostriamo che siamo davvero diversi".

Secondo Renzi infatti "non cerchiamo scorciatoie giudiziarie, non cediamo all'odio per l'avversario, non attacchiamo Virginia Raggi oggi. Ha avuto un avviso di garanzia? Ok, auguriamoci che sia innocente. Per lei, per Roma, per chi crede nella politica". Della stessa idea il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: "La sindaca di Roma, Virginia Raggi, indagata? Finché sarà in atto un processo dobbiamo essere seri e garantisti".

Chi va giù pesante è invece Alessia Morani, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera: "Siamo di fronte all'ennesimo comportamento omertoso del Movimento. Come sempre accaduto fin qui, quando si tratta di applicare davvero i principi di onestà e trasparenza sempre proclamati, fanno l'esatto contrario". Dal Campidoglio si alza la voce di Davide Bordoni, consigliere di Forza Italia: "Mi auguro che questa volta Raggi non racconti l'ennesima verità, ma solo la realtà di come erano i rapporti interni con i suoi uomini di fiducia. E' giusto fare chiarezza su una questione importante come questa e capire se la sindaca ha mentito ai romani nelle sue precedenti versioni, tutte diverse l'una dall'altra".
 

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