Vaccini, Stato-Regioni vanno verso legge per l’obbligatorietà

Saitta (Commissione Salute Regioni): "Poste le basi per garantire un'applicazione omogenea del piano su tutto il territorio nazionale"

Si è dato avvio a un percorso tra Stato e Regioni che porterà, seguendo l'iter tradizionale, a una legge sull'obbligatorietà dei vaccini. L'incontro tra la ministra Beatrice Lorenzin e gli assessori delle Regioni e delle Province autonome si è tenuto ieri nella sede del ministero della Salute.  "Un incontro utile e importante che ha consentito di porre le basi per garantire un'applicazione omogenea del piano su tutto il territorio nazionale", ha commentato Antonio Saitta, assessore della regione Piemonte e coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni. "Un fatto importante, discusso e condiviso nell'incontro, è rappresentato dalla esigenza – ha spiegato – di arrivare in tempi relativamente brevi ad una legge nazionale sulla obbligatorietà delle vaccinazioni, anche per garantire un'offerta vaccinale uniforme in tutte le zone del Paese. Un tema su cui ci sarà l'opportunità di tornare nei prossimi incontri".

LA PRECISAZIONE. Con riferimento alle notizie stampa secondo cui sarebbe stata raggiunta una intesa tra Stato e Regioni per l'approvazione in tempi brevi di una legge nazionale sulla obbligatorietà delle vaccinazioni ai fini dell'accesso ai percorsi scolastici, il Ministero della Salute ha però precisato che nell'incontro di ieri tra il Ministro della Salute e la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, avente ad oggetto le modalità attuative del nuovo Piano Nazionali Vaccini, si è avviata "una proficua interlocuzione sul tema".  "In particolare – si legge in una nota – la Commissione Salute ha rappresentato al ministro la posizione regionale di favore verso un intervento legislativo nazionale che renda obbligatorie le vaccinazioni al fine dell'accesso ai percorsi scolastici nella scuola dell'infanzia e dell'obbligo. Il ministro Lorenzin, acquisita la posizione delle regioni, si è riservata di portare la questione all'attenzione del ministro dell'Istruzione e della ricerca scientifica e degli altri colleghi di Governo. Pertanto, nessuna intesa è stata raggiunta, ma si è trattato dell'inizio di una interlocuzione istituzionale su di un tema di grande interesse per le famiglie italiane".