Ieri la firma dell'accordo con la Libia su contrasto all'immigrazione illegale e sicurezza delle frontiere

Il premier Paolo Gentiloni è arrivato a Malta per il vertice informale europeo sull'immigrazione. "Ieri si è aperta una pagina nuova nella vicenda dei flussi migratori. Il fatto che tra l'Italia e le autorità libiche ci sia un accordo, apre un nuovo capitolo. Possiamo dire all'Europa che noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Mi auguro che da parte dell'Ue ci sia sostegno e impegno", ha detto poco dopo essere arrivato a La Valletta.

"L'Italia ha aperto la strada, le risorse non mancheranno. Come sempre – ha aggiunto – l'Ue può mettere in campo molte risorse economiche. Molto spesso il problema sono i tempi e le lentezze, ma qui la finestra politica l'abbiamo aperta noi". 

Il riferimento è all'importante accordo siglato ieri tra Italia e Libia proprio sul tema dei flussi migratori. Tra i punti chiave dell'intesa ci sono sviluppo, contrasto all'immigrazione illegale, traffico di esseri umani, contrabbando e rafforzamento della sicurezza delle frontiere. 

I due governi, in particolare, si propongono di "avviare iniziative di cooperazione in conformità con i programmi e le attività adottati dal Consiglio Presidenziale e dal Governo di Accordo Nazionale dello Stato della Libia, con riferimento al sostegno alle istituzioni di sicurezza e militari al fine di arginare i flussi di migranti illegali e affrontare le conseguenze da essi derivanti, in sintonia con quanto previsto dal Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione sottoscritto tra i due paesi, e dagli accordi e memorandum d'intesa sottoscritti dalle Parti".

La parte italiana fornisce sostegno e finanziamento a programmi di crescita nelle regioni colpite dal fenomeno dell'immigrazione illegale, in settori diversi, quali le energie rinnovabili, le infrastrutture, la sanità, i trasporti, lo sviluppo delle risorse umane, l'insegnamento, la formazione del personale e la ricerca scientifica, e si impegna a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l'immigrazione clandestina, e che sono rappresentati dalla guardia di frontiera e dalla guardia costiera del Ministero della Difesa, e dagli organi e dipartimenti competenti presso il Ministero dell'Interno.
 

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