Lettera dell'ex sindaco di Roma al quotidiano Repubblica
"L'amministrazione Raggi ha davanti un bivio: o porta avanti il progetto originario con il massimo rigore e serietà nel presidiare il pubblico interesse preteso dalla mia Giunta o, se decide di cambiarlo, deve illustrare quali sono gli ulteriori vantaggi pubblici e concreti per la vita dei cittadini del nuovo indirizzo". Lo scrive l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino in una lettera a Repubblica a proposito della discussione sullo Stadio della Roma. Un dibattito, afferma, che "ha prodotto un fiume di parole confuse, per cui è necessario ripartire dai fatti".
Marino ricorda i contenuti salienti della delibera della sua Giunta "votata in Assemblea Capitolina il 22 dicembre 2014", che "dichiarò il pubblico interesse all'opera, condizionandolo, ovviamente, non allo stadio privato" ma "alle opere connesse all'impianto sportivo e utili alla qualità della vita delle romane e dei romani". Tra queste cita "il potenziamento del trasporto pubblico su ferro a servizio dell'area di Tor di Valle e della città", "l'adeguamento di via Ostiense/via del Mare", "il collegamento con l'autostrada Roma Fiumicino attraverso un nuovo ponte sul Tevere", "l'intervento di mitigazione del rischio idraulico e di messa in sicurezza dell'area".
"Se si cancellano le opere pubbliche esterne allo stadio", evidenzia Marino, "viene meno il pubblico interesse e si deve riscrivere una nuova delibera, è questo lo stallo in cui si è impantanato lo stadio. A Roma non c'è uno scontro tra voraci palazzinari e quelli che invece vogliono tagliare le unghie alla speculazione immobiliare. Sembra esserci più che altro un gioco, tra chi non vuole, avendo sbagliato percorso, perdere la faccia e chi, il proponente privato, chiede semplicemente certezze"
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