"La fine del progetto europeo condannerebbe quindi il nostro continente all'irrilevanza e alla marginalizzazione"
"E il 60° anniversario dei Trattati di Roma deve rappresentare l'avvio di un cambiamento. La nostra reazione deve partire innanzitutto dalla consapevolezza di che cosa ha rappresentato in questi decenni l'integrazione europea e dei benefici raggiunti grazie ad essa. Abbiamo innanzitutto garantito la pace, in un continente che nel corso dei secoli aveva conosciuto molte guerre fratricide". Così la presidente della Camera Laura Boldrini, nel suo intervento alla celebrazione del Sessantesimo anniversario dei trattati di Roma in corso nell'aula di Montecitorio. "Abbiamo reso possibile la libertà di movimento consentendo così ai nostri popoli di conoscersi sempre più intensamente, superando pregiudizi e diffidenze. Abbiamo assicurato le condizioni per uno sviluppo che mira alla sostenibilità e al rispetto dell'ambiente, alla crescita economica e al progresso, alla lotta all'esclusione sociale e alle discriminazioni – aggiunge -. L'Unione costituisce, infine, un modello esemplare per il mondo intero, per quanto riguarda la salvaguardia della dignità delle persone, dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto. Nei Paesi dell'UE alle donne sono riconosciuti gli stessi diritti degli uomini e nel nostro continente è bandita la pena di morte. Tutto questo non può essere né dimenticato, né sottovalutato".
RAFFORZARE IL PROGETTO. "La fine del progetto europeo condannerebbe quindi il nostro continente all'irrilevanza e alla marginalizzazione" ecco perché "l'interesse dei nostri cittadini si difende con il rafforzamento dell'Unione, non con la sua disgregazione" ha continuato Boldrini. "Rendendo le istituzioni europee più efficienti e più democratiche al tempo stesso. Riprendendo con ancora più slancio il percorso verso l'integrazione politica – aggiunge -. Sarebbe auspicabile che tutti i Paesi europei procedessero insieme in questa direzione. Sono tuttavia note le diversità di vedute su questo punto. E queste differenze vanno rispettate".
"NO CAPRO ESPIATORIO" "Non ci si deve arrendere ad una narrazione negativa che indica l'Unione europea come esperienza fallimentare e capro espiatorio di tutti i problemi attuali. Problemi ve ne sono e non serve negarli" ha detto Boldrini. "La crisi economica ha colpito pesantemente i nostri Paesi. Sono cresciute la disoccupazione, le diseguaglianze sociali e le fasce di povertà. E le politiche restrittive con le quali le istituzioni europee e gli Stati membri hanno scelto di rispondere alla crisi non hanno certo alleviato questi problemi" ha concluso.
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