Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e della ministra della salute Beatrice Lorenzin, ha approvato il decreto legge sulla prevenzione vaccinale. Il dl è diretto a garantire in maniera omogenea sul territorio nazionale le attività di prevenzione, contenimento e riduzione dei rischi per la salute pubblica con particolare riferimento al mantenimento di condizioni di sicurezza epidemiologica adeguate, in termini di profilassi e di copertura vaccinale.
In questa prospettiva, che tiene conto anche degli obblighi assunti e delle strategie concordate a livello europeo e internazionale, il decreto estende il novero delle vaccinazioni obbligatorie. In particolare, saranno obbligatorie le vaccinazioni: anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatitica B; anti-pertossica; anti Haemophilus influenzae tipo B; anti-meningoccocica B; anti-meningoccocica C; anti-morbillosa; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella.
Queste vaccinazioni potranno essere omesse o differite solo in casi particolari, come l'accertato pericolo per la salute.
Le vaccinazioni saranno obbligatorie per i bambini iscritti ai nidi e alle scuole dell'infanzia, dagli 0 ai 6 anni, pubblici e privati, i cui responsabili saranno tenuti, ai fini dell'iscrizione, a richiedere ai genitori la presentazione della documentazione comprovante, fatti salvi i casi particolari (comprese le ipotesi di immunizzazione avvenuta a seguito di malattia naturale). La mancata presentazione della predetta documentazione comporta il rigetto della domanda di iscrizione, di cui viene informata l'azienda sanitaria locale per gli adempimenti di competenza.
Inoltre, il decreto eleva le sanzioni amministrative in denaro attualmente previste per la sua violazione, che saranno applicabili per ciascun anno dell'intero percorso della scuola dell'obbligo. Infine, sono dettate disposizioni transitorie per consentire un ordinato passaggio al nuovo sistema di vaccinazioni obbligatorie.