Anche se c'è D'Alema? "D'Alema è uscito dal Pd contro di me; non credo adesso voglia fare coalizione"
"Alla Camera il premio al 40% consente di tentare l'operazione maggioritaria, anche se non è facile. Con le forze alla sinistra del Pd siamo alleati in molti Comuni dove ora si vota. Pisapia ha fatto per cinque anni il sindaco di Milano con il contributo fondamentale del Pd. Noi ci siamo; vediamo che farà lui". Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Anche se c'è D'Alema? "D'Alema è uscito dal Pd contro di me; non credo adesso voglia fare coalizione. Comunque non dipende dalle persone ma dai contenuti: tagli all'Irpef, periferie, lotta alla povertà, Jobs Act. Non ho niente contro i fuoriusciti – risponde – Credo però che alcuni faranno fatica anche a tornare alle feste dell'Unità; perché la nostra gente ha vissuto come una ferita il fatto che se ne siano andati non sulla base di un'idea, come nella tradizione anche nobile della sinistra, ma sulla base di un atavico odio ad personam. Da ultimo mi sono sentito fare la morale perché non sostengo Gentiloni da gente che nel 2013 non l'avrebbe neanche candidato, e ora non gli vota la fiducia".
Ci sarà il suo nome sul simbolo? "No, come non c'era alle Europee. Magari porta bene", risponde Renzi. Quanto alla possibilità che nel 2018 sarà lui il candidato premier, "a decidere il candidato sono i voti, non i veti. Al momento opportuno gli italiani decideranno. Noi intanto dobbiamo occupare lo spazio politico del buon senso, della ragionevolezza, contro gli urli e i populisti. È uno spazio che forse non vale il 51%; ma esiste. Una forza tranquilla".
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