"Io rispondo a chi ha votato alle primarie, non ai capi correnti, io rispondo alle primarie non ai gabinetti. Si sono fatte le primarie perchè sono un esercizio democratico e quando la democrazia parla si segue quello che dice la gente non il capo corrente". Così Matteo Renzi al forum nazionale dei circoli Pd a Milano. "Non ho nostalgia dei tavoloni dell'Unione" con "quel meccanismo lì l'Italia si è bloccata", ha detto l'ex premier. "Cosa dico a Pisapia, Bersani? Nulla. Sono pronto a ragionare con tutti, ascoltiamo chiunque, ma sui temi del futuro dell'Italia non ci fermiamo davanti a nessuno. Ci devono dire sul merito delle questioni se è giusto un euro in cultura e uno in sicurezza, cosa pensano del bonus cultura… Il Pd parla di questo". Continua Renzi: "A chi dice come faremo a scegliere il leader, io rispondo che il leader lo scelgono i voti non i veti. E' così, si chiama democrazia".
"Fuori dal Pd non c'è la rivoluzione socialista, marxista, leninista, ma M5s o la Lega. Fuori non c'è la sinistra di lotta e di governo ma la sconfitta della sinistra", prosegue Renzi parlando al forum nazionale. "C'è un virus dell'autodistruzione della sinistra – ha aggiunto – Quando le cose vanno bene, come dopo le primarie, è partita immediatamente la polemica interna: mi attaccano? Ormai siamo abituati… uno più, uno meno, venghino signori venghino".
"Da qui a fine legislatura rischiamo di arrivare a un milione di posti di lavoro", ha aggiunto il segretario del Partito Democratico. Per Renzi, "tre anni fa abbiamo preso per mano il Paese" e "il Pil è tornato a crescere e lo farà di più". Continua il segretario Pd: "Se vogliamo immaginare l'Italia del 2020 non possiamo costruirla con concetti astratti, perché siamo nel tempo delle falsità. Ma ci sono verità di alcune cose, sul fatto che un vaccino serve a salvare una vita, che la prevenzione è fondamentale contro le droghe, che non ci sono le scie chimiche, che non ci sono gli allunaggi inventati e che nel Mediterraneo ci sono i migranti e non le sirene". E, per quanto riguardo lo Ius Soli, l'ex premier dice: "Non ci rinunciamo perchè è un principio di buon senso ed è sacrosanto se una persona ha studiato e condivide i valori e le regole di questo Paese ha il dovere, non il diritto, di essere considerata cittadina italiana".