La nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet arriva a Trapani sotto sequestro: esplode la polemica politica
La nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet arriva a Trapani sotto sequestro: su parte dell'equipaggio aleggia l'ombra della collusione con gli scafisti e intanto riesplode la polemica politica. Questa volta è trasversale: tutti chiedono la linea dura. Il segretario del Pd Matteo Renzi invoca il "pugno di ferro" con chi ha contatti con i trafficanti e il leader del Carroccio, Matteo Salvini, alza l'asticella: "Sequestrare le navi delle Ong che hanno protetto scafisti? Non sequestrarle, andrebbero affondate" scrive sul suo profilo Twitter
Renzi non chiede solo intransigenza con chi sbaglia, ma anche il "numero chiuso" per chi arriva. "Come con la legge Napolitano-Turco – spiega -. E quelli che non possono stare da noi devono essere presi dall'Europa, altrimenti smettiamo di trasferire soldi ai Paesi che non accettano le quote". La Sicilia, aggiunge, "accoglie migliaia di migranti mentre l'Europa si volta dall'altra parte e consente ad alcuni paesi di essere paradisi fiscali. Facciamo una battaglia: l'Italia chieda per la Sicilia e per i territori più provati un regime di fiscalità agevolata". Per chi è nato o ha studiato in Italia, invece, l'ex premier insiste sull'urgenza dello Ius Soli. Su questo punto Salvini lo incalza: "È un incapace, folle e razzista, lo fermeremo", assicura. "Renzi è ridicolo – gli fa eco la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni -: ha poche idee e confuse, non sa di che cosa sta parlando. C'è già il numero chiuso dell'immigrazione, è una cosa che si chiama decreto flussi che il Governo italiano ha annullato perché tutte le quote di immigrazione sono coperte da chi entra illegalmente attraverso gli scafisti e chi volesse invece entrare regolarmente, ad esempio dalle Filippine, in Italia non può farlo. Quindi Renzi si limiti a far riprendere il decreto flussi invece di dire idiozie".
Chi si sente punto sul vivo sui possibili contatti tra ong e scafisti è il Movimento 5 Stelle: "Quando sollevai io il tema in aprile – afferma Di Maio – Renzi si mise a sparare a zero sul MoVimento e sulla mia persona. 'Faccia di bronzo', altro che 'pugno di ferro'". "Prima mi attaccava accusa il deputato pentastellato -, oggi fa il pappagallo e ripete principi che noi abbiamo già messo nero su bianco in una proposta di legge a prima firma Alfonso Bonafede. Invece di rilasciare interviste qua e là si chiami il suo partito e gli chieda di portare in aula la nostra Pdl, che prevede di attribuire alle unità nel Mediterraneo i poteri dell'autorità giudiziaria. Solo in questo modo riusciremo a supportare il lavoro delle Procure che stanno lavorando"
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