Sicilia, Crocetta vede Renzi al Nazareno: verso ritiro candidatura

Il commento del governatore, che sarebbe pronto ad appoggiare Micari: "Non sono uno che sfascia"

"Non sono uno che sfascia". Rosario Crocetta è pronto a farsi da parte "come un atto d'amore" per la Sicilia che ha amministrato da cinque anni. Dopo un incontro con Matteo Renzi al Nazareno, il governatore dell'isola potrebbe ritirare la sua candidatura e appoggiare quella di Fabrizio Micari. Nessun ticket all'orizzonte per Crocetta che più volte ha chiesto le primarie per stabilire "in modo democratico" il candidato, ma alla fine le pressioni e il senso di responsabilità hanno vinto.  Il presidente in carica si è preso qualche ora di tempo per decidere con i fedelissimi, ma la strada al momento più percorribile è proprio quella di abbassare le armi ed evitare un ulteriore sfaldamento.

Tutto dovrebbe comunque essere ufficializzato domani durante l'assemblea regionale del Pd, a cui parteciperà anche Lorenzo Guerini. La partita nel centrosinistra comunque non è ancora chiusa.  Secondo quanto riferiscono fonti Pd, la scelta del Nazareno resta il professore Micari come unico candidato alla presidenza di palazzo d'Orleans. Nessun ticket quindi, neanche con  Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi. Il Pd vuole quindi tenere il punto e non dividere la torta con nessuno, anche se da Alternativa popolare le pressioni continuano per una tandem con Giovanni La Via.

Silenzio invece da 'Campo progressista', domani Giuliano Pisapia sarà a Roma per incontrare i suoi parlamentari, ma non è in programma alcun incontro con Mdp, tanto meno con Pier Luigi Bersani. Il dossier Sicilia è in cima ai pensieri di Pisapia, confermano, e il nodo sarà sciolto a giorni. Intanto il 'Polo della sinistra' si ricompatta attorno alla figura di Claudio Fava. L'esponente di Mdp e vicepresidente in commissione Antimafia oggi ha rotto gli indugi e ha ufficializzato la sua candidatura alla poltrona di governatore della Regione Sicilia. In lungo post su Facebook Fava annuncia: "Ho messo nel conto tutto: tranne la rassegnazione. L'idea cioè che questa Sicilia debba rimanere sempre e solo luogo smarrito, colonia svenduta, terra di risulta" scrive spiegando di non essersi proposto come candidato "me l'hanno chiesto sulla soglia di un bivio. Accettare di essere gli inutili ascari nella coalizione con Alfano; oppure andare da soli, provando a cercare un voto largo, vasto, libero e d'opinione: tutto, tranne che di testimonianza. Avrei potuto rifiutare, per molte buone ragioni di convenienza personale e politica. Per evitare gli sfottò, i risentimenti, le analisi del sangue, le preoccupazioni. E invece non mi tiro indietro".  

E attorno al deputato di Mdp oggi si è riunita la sinistra siciliana primo fra tutti l'editore Ottavio Navarra, che era stato indicato come candidato da Prc e altri partiti di sinistra prima dell'avvio del dialogo con Mdp e Sinistra italiana. In una nota congiunta infatti Navarra ha confermato il suo sostegno a Fava, uscendo di scena con il bene placito della stessa rifondazione comunista.  Il 10 settembre l'investitura ufficiale nel corso di un'assemblea regionale che avvierà "la costruzione di un polo alternativo a quelli esistenti   non in grado di rappresentare una risposta alle speranze dei  siciliani".