Dal segretario Pd critiche all'Mdp e al centrodestra ma solo collaborazione con il governo

"Far squadra" con Gentiloni, cancellare l'impressione che possa esserci distanza tra il Pd (e il suo segretario) e l'attuale governo guidato dall'ex ministro degli Esteri. Un Matteo Renzi conciliante all'interno e duro verso centrodestra e sinistra. E' quello che emerge da una lunga intervista radiofonica che l'ex premier ha concesso a "Circo Massimo", la nuova trasmissione di Massimo Giannini in onda da oggi (tutte le mattine dal lunedì al venerdì, alle 8,05) su Radio Capital.  "Io non soltanto non litigo con Gentiloni, noi siamo una squadra – ha messo in chiaro Renzi –  A me interessa che ci sia una squadra che funziona il mandato che ho ricevuto con le primarie è 'avanti insieme'. Siamo una squadra, con tutti i nostri limiti, ma non ci vedrete litigare". "Far squadra" sembra proprio diventato lo slogan della campagna elettorale del Pd.

Ius soli – Nel botta e risposta con Giannini (i due hanno avuto più di uno screzio ai tempi di "Ballarò", ma il rapporto professionale giornalista-politico non è mai venuto meno) sono stati toccati diversi temi. A cominciare dallo ius soli: "Lo Ius soli è un elemento di garanzia. Il presidente del Consiglio e il Governo decideranno se mettere o meno la fiducia. Voi avete scritto che c'è un desiderio del Pd e del suo segretario di mettere in difficoltà il presidente del Consiglio. Io so che non è così. Noi siamo al suo fianco, sosterremo la sua decisione".

Bilancio – Il leit motiv sul rapporto di piena collaborazione col governo è tornato per tutta l'intervista:  "La legge di bilancio la fa il Governo e noi la sosterremo".

Critico con l'MDP – Le critiche, Renzi le ha riservate ai fuoriusciti dal Pd: "Noi non vogliamo litigare con nessuno e a chi ci attacca da sinistra diciamo: 'siete davvero convinti che il problema di questo Paese sia il Pd? O magari sono Salvini e Grillo?'. Le divisioni a sinistra hanno sempre fatto vincere destra". Duro con Massimo D'Alema: "A D'Alema non rispondo. Non uso quel linguaggio. Io sono ancora nella fase zen. Il fatto che c'è qualcuno che fa politica con gli insulti qualifica quel qualcuno.".

E, a proposito del centrodestra, Renzi ha aggiunto: "Il Pd ha il doppio dei voti di FI, poi se loro si mettono tutti insieme hanno qualche questione da risolvere. Stanno nell'euro e fuori? Davvero Berlusconi pensa di battere i populisti portando in squadra Salvini? E' come affidare l'Avis a Dracula. Salvini stava sul palco con Le Pen .Chi glielo spiega alla Merkel?".

Rai e Bankitalia – Stesso tono di "non coinvolgimento" su due temi di lavoro del Governo: 1) Nomina del governatore di Bankitalia (si sa che Matteo Renzi non è mai stato a favore del reincarico a Visco): "Spero, penso e credo che il Governo e le forze parlamentari facciano una scelta all'altezza dei compiti di Bankitalia". 2) Questione Gabanelli-Rai: "Non ho mai messo bocca in Rai, sulla vicenda Gabanelli decide il Cda della Rai". Insomma, un Renzi disciplinato, tranquillo e tutto teso a dimostrare che il suo ruolo nel centrosinistra è quello di unire e non di dividere. La questione, per dirla tutta, sulla quale è stato più spesso attaccato e ha ricevuto continue critiche.

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