La direzione Pd approva la sua relazione. Orlando chiede a Mdp di "battere un colpo". I dem provano a puntare sulla coalizione
La direzione Pd ha approvato all'unanimità la relazione del segretario Matteo Renzi con il mandato sul Rosatellum bis. Renzi ha deciso di puntare diritto sulla versione aggiornata della proposta che porta il nome del suo capogruppo alla Camera, Ettore Rosato, e che introduce un sistema misto con una quota (36%) di collegi uninominali, piccole liste bloccate nei restanti collegi col proporzionale, sbarramento al 3% e gran bisogno, per vincere, di una coalizione forte. E non è un caso che, nel suo discorso in direzione, il segretario Pd abbia aperto a "quelli che se ne sono andati" che "non sono i nostri avversari". Per arrivare alla coalizione, Renzi deve appianare le questioni interne con Orlando e Cuperlo, trovare sponda nel "padre nobile" del centrosinistra, Romano Prodi, agganciare definitivamente un dialogo con Giuliano Pisapia e Campo Progressista e battere le resistenze di Bersani e degli altri dell'Mdp. Operazione difficile anche per il poco tempo rimasto ma che, adesso, ha almeno il pregio di una proposta di legge elettorale più chiara e un partito un po' più unito.
Le aperture di Orlando – Sì, perché, il ministro della Giustizia Andrea Orlando è parso piuttosto soddisfatto dell'andamento della direzione e della posizione espressa dal segretario. "La legge elettorale, così come me si sta configurando, sarebbe un successo politico della linea per la quale mi sono battuto. La reintroduzione del concetto di coalizione è fondamentale – ha detto intervenendo alla direzione dem – Naturalmente non basta la legge elettorale, bisogna lavorare anche sulla legge di bilancio e bisogna avere disponibilità a interloquire sulla legge elettorale stessa – ha aggiunto – È nell'interesse del centrosinistra e nell'interesse del Paese. Non c'è niente di peggio del Consultellum. Ha ragione Renzi quando dice che di legge elettorale se ne occupano 350 persone ma, il giorno dopo, gli effetti riguarderanno tutti. Non possiamo permetterci un ulteriore collasso del rapporto tra società e istituzioni". Tornando al Rosatellum e ai rapporti a sinistra, Orlando ha aggiunto: "Sulla legge elettorale, bisogna lavorare per avere anche qualche segnale dall'altra parte, perché, se il giudizio rimane quello di legge truffa, sarà difficile trovare un dialogo. Per questo bisogna lanciare un appello a Mdp a battere un colpo".
Poi, Orlando ha provato a disegnare il terreno sul quale il Pd potrebbe accentuare la sua anima di sinistra e provare a costruire un dilaogo con Campo Progressista e, magari, con Mdp. In sostanza, equità e cambiamenti che conducano a una società più solidale: "Il Pd deve rivendicare la dimensione di forza tranquilla, ma anche accentuare un tratto di forza solidale. In questo senso, saranno Importanti i messaggi che daremo sulla manovra. Bisogna mirare a forme di redistribuzione e non solo di riduzione della pressione fiscale. Nei mille giorni sono state fatte cose importantissime, ma le si deve collocare dentro una visione prospettica, dentro un'idea di società che ancora non viene fuori ancora in maniera forte. Equità sarà parola chiave per le prossime elezioni". Renzi, più tardi, farà sapere quanto ha apprezzato: "Ho molto apprezzato Andrea Orlando che ha sostenuto l'inesistenza del legame tra le elezioni siciliane e la leadership".
La relazione di Renzi – Il Pd è il baricentro ma con il Rosatellum serve coalizione più ampia ha spiegato Renzi aprendo la direzione del Pd. Una relazione tutta puntata sul Rosatellum, sugli spazi eventuali per una coalizione nel segno di Prodi e sui temi da portare dentro la campagna elettorale. " O il Pd blocca il populismo, o il populismo vince solo in Italia" ha detto Renzi e, sul Movimento di Grillo e Di Maio ha aggiunto: "I 5 stelle vanno presi su serio, anche se sono in calo da dopo le amministrative".
Poi l'apertura a sinistra: "Sulla sicurezza e sul lavoro serve una grande battaglia culturale contro i nostri avversari, che non sono quelli che se ne sono andati via di qui". Quindi "Dobbiamo sostituire davvero parola austerity con crescita. Su questo punto si gioca essere o meno di sinistra… Vediamo di portare a termine la legislatura con l'approvazione del Def e una solida maggioranza". Infine la scelta netta per il Rosatellum: "Il Rosatellum ha punti di vantaggio sul proporzionale e chiama alla creazione della coalizione – e ancora – Sulla legge elettorale bisognerebbe chiedere la Var, per andare a vedere tutte le dichiarazioni che sono state fatte dagli altri. Meno male che non c'è Giachetti, perché se no chi ci potrebbe raccontare quante volte alcuni nostri amici hanno cambiato idea su legge elettorale".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata