Pesanti attacchi dall'M5S e da Mdp al "Rosatellum Bis" e al premier. Elogi a Grasso che lascia il Pd

Pesanti attacchi da Di Maio e D'Alema al governo, a Gentiloni e alla legge elettorale appena approvata. Per il candidato premier del M5S, Mattarella "non dovrebbe firmarla perché è palesemente incostituzionale"; secondo l'ex leader Pd ed ex premier del centrosinistra, "Gentiloni esce profondamente ridimensionato. E' diventato come Renzi, ufficialmente un bugiardo".

Luigi Di Maio – Questa mattina Di Maio era ad Agorà, il programma di Rai3. Chiedendo a Mattarella di non sottoscrivere il testo del "Rosatellum Bis" approvato al Senato con cinque voti di fiducia, l'esponente del M5S ha detto che il Capo dello Stato "dovrebbe tener conto" del gesto del presidente del Senato Pietro Grasso che, ieri, ha formalmente lasciato il gruppo Pd in pieno contrasto con la nuova legge elettorale e, soprattutto, con il modo in cui è stata approvata. "Hanno storpiato  la legge che porta il nome dello stesso presidente Mattarella – ha aggiunto Di Maio – È successo qualcosa di clamoroso, la Lega ha votato la fiducia al governo Pd, insieme a Fi, Verdini e Alfano. Si sono messi tutti insieme contro il M5S". E poi: "Se anche Pietro Grasso lascia il Pd, nel Pd rimangono Renzi e i Renzi boys. Hanno preferito Verdini a Grasso". E ancora, sul presidente del Senato: "Quello che farà Piero Grasso dipende esclusivamente da lui. Non è una persona che può essere tirata per la giacchetta. Questa consonanza di giudizio però mi fa piacere, perché è un uomo che stimo profondamente".

A Di Maio è stata rivolta anche una domanda sulla sua indipendenza da Grillo nel caso diventasse premier: "Il presidente del Consiglio dei ministri risponde al Paese. Le pare che debba decidere qualcun altro che non è nemmeno eletto? Decide il governo".

Massimo D'Alema – D'Alema, invece, era ospite di Massimo Giannini a "Circo Massimo" su Radio Capital. "Dubito della costituzionalità della legge elettorale. Penso che si tratti di una pessima legge che inganna gli elettori. Perché si formeranno nei collegi delle ammucchiate elettoralistiche. Non si prevedono né un programma né un candidato unico per la presidenza del Consiglio. In più c'è un meccanismo perverso delle leggi civetta". Insomma, "non garantisce governabilità e non rappresenta il Paese". "Il presidente della Repubblica – prosegue D'Alema – normalmente firma le leggi, sono atti dovuti. Abbiamo avuto illustri esempi di leggi bocciate poi dalla corte costituzionali". Poi l'attacco diretto a Gentiloni accusato di essere diventato "ufficialmente" un bugiardo "come Matteo Renzi".

D'Alema ha poi risposto a una domanda di Giannini: "Il ricatto del voto utile non funzionerà. Molti elettori pensano che sia utile votare per la sinistra e inutile votare il Pd. Anche perché se il 'voto utile' avesse funzionato, il Pd non avrebbe perso tutte le amministrative degli ultimi mesi. Le soglie di sbarramento? Non ci spaventa nulla. Non è più questione di soglie",

Pietro Grasso – E Agorà ha sentito anche il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Domani sono in ufficio, in Senato. Questo è il mio futuro" ha risposto Grasso alla domanda su cosa farà adesso.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata