La mancata approvazione della legge Molteni sull'abolizione degli sgravi per reati gravissimi. Renzi e Di Maio sulla crisi del centrodestra

Lo scontro nel centrodestra aperto dalle dichiarazioni di Berlusconi su un possibile nuovo governo Gentiloni se il voto di marzo non porterà chiarezza, è il tema intorno al quale si è aperta oggi la giornata politica.

Salvini all'attacco – Matteo Salvini ha rovesciato il tavolo e spostato il terreno dello scontro interno al centrodestra sulla questione della legge Molteni che toglierebbe gli sconti di pena per i reati più gravi e che è rimasta in fondo alle cose da fare in questa legislatura anche per il disinteresse di Forza Italia: "Stiamo ricevendo centinaia di telefonate, messaggi, mail di donne e uomini arrabbiati e delusi per l'incredibile scelta di Forza Italia di proteggere stupratori e assassini. Per quanto ci riguarda, sospendiamo le nostre previste partecipazioni a tavoli e incontri con Fi e Berlusconi finché non ci sarà un chiarimento ufficiale" .

Renzi sullo scontro nel centrodestra – "Oggi – scrive su Facebook, il segretario Pd Matteo Renzi – sui quotidiani ci sono tante polemiche interne ai partiti. Vi direte: e dove è la novità? La novità è che per una volta non è colpa del PD o del centrosinistra. Oggi infatti litigano quelli di destra, Berlusconi e Salvini. Dov'è la differenza? Che alla fine della rissa verbale, il centrodestra si presenterà unito. Cioè litigheranno prima, durante e soprattutto dopo, ma il giorno delle elezioni fingeranno di stare insieme per racimolare qualche seggio in più. Tutto legittimo, sia chiaro: ma si tratta di ipocrisia che tutti sanno e tutti fingono di non vedere". E, aggiunge Renzi "solo in Italia chi aderisce al Partito Popolare Europeo fa accordi con i populisti amici della Le Pen nel silenzio dei commentatori che fino a qualche mese fa ci parlavano di Europa, Europa, Europa".

Chairezza a sinistra – Rispetto al centrodestra, dice Renzi "il Pd è paradossalmente più forte e credibile: la rottura con la sinistra radicale ha amareggiato molti militanti storici, ma ha il pregio di fare chiarezza. E consentirà a tutti noi di fare una campagna elettorale civile e rispettosa, basata sulle idee per l'Italia. Del resto la sfida per il primo posto sarà un testa a testa tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle: vincerà chi metterà in campo le idee più credibili e i candidati più forti. Avanti, insieme.".

Di Maio – Ed ecco Luiogi Di Maio, praticamente sulllo stesso tema: "Io dico agli italiani: da una parte abbiamo il centrodestra che è sfaldato, dall'altra un centrosinistra sfaldato. Berlusconi e Renzi flirtano. Anche ieri sera Berlusconi ha detto che vorrebbe di nuovo Gentiloni al governo. Ci sono due opportunità: votare per loro e continuare con questo caos e non far cambiare niente oppure votare per noi e garantire stabilità a questo Paese di cambiare veramente".

"Che andiamo a votare – argomenta Di Maio – a fare se dobbiamo ritrovarci Gentiloni? Veramente io chiedo agli italiani uno scatto di orgoglio. Votare ancora per quelli là – Forza Italia, Lega, Pd – significa lasciare tutto com'è. Rimettere di nuovo questi signori al potere e farci altri 5 anni di gente che passa il tempo a cambiare casacca per interessi personali… Adesso è il momento di dire basta, di mandare a casa tutti perché le coalizioni sono un imbroglio".

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata