La ministra: "Carcere per chi attesta il falso". I dirigenti scolastici: "Materne e nidi chiusi a chi non ha i documenti in regola"

Obbligo sì ma flessibile. Un ossimoro, una figura retorica per cancellare la retorica. La proposta della ministra Giulia Grillo sul tema vaccini e scuola scatena polemiche a non finire. "Abbiamo depositato una proposta di legge in cui spingeremo per il metodo della raccomandazione che è quello che noi prediligiamo dal punto di vista politico ma con delle misure flessibili di obbligo sui territori e quindi anche nelle Regioni e nei comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche", dice, con parole che fanno da detonatore.

In sintesi misure diverse a seconda dei territori, in base alle percentuali di copertura. Una scelta che la ministra definisce "di buonsenso". Un percorso al quale, a partire da settembre, verrà affiancato una "grossa campagna di sensibilizzazione che non mi pare il governo precedente abbia fatto e neanche quello prima".

Grillo risponde poi a presidi e pediatri sul tema dell'autocertificazione della regolarità vaccinale da parte dei genitori come misura sufficiente per l'ingresso a scuola. "E' una polemica surreale" e "l'ennesimo attacco politico contro di me", taglia corto la responsabile della Sanità. "Abbiamo semplicemente deciso di continuare ad usare lo strumento dell'autocertificazione, atto del governo precedente, anche nel 2018 perché il ministro Lorenzin non ha fatto l'anagrafe vaccinale nazionale e non volevano caricare cittadino di un onere ulteriore". In ogni caso, specifica "autecertificazione significa comunque certificare il vero e non il falso altrimenti ti becchi sei mesi di carcere".

In 'difesa' dei presidi si schiera il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti. Nessuna polemica con la collega ma "massima collaborazione", però con una postilla significativa. "E' opportuno considerare le preoccupazioni dei dirigenti scolastici che non può essere gravata di incombenze in materia sanitaria", rileva Bussetti.

La linea Grillo è aspramente criticata delle opposizioni. Dal Pd il segretario Maurizio Martina fa sapere che i dem hanno già raccolto "10mila firme in pochi giorni" contro la decisione della maggioranza "perché il diritto alla salute dei bambini non si rinvia", argomenta. La capogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini, sceglie invece l'ironia per criticare la ministra che "si vanta di aver presentato come maggioranza una proposta di legge che prevede un fantomatico 'obbligo flessibile'. Vorrei vedere un semaforo flessibile o un senso unico flessibile".

Della stessa opinione la compagna di partito e vicepresidente della Camera, Mara Carfagna che se la prende con chi "vuole governare un Paese ripetendo frasi "per sentito dire", approcciandosi con approssimazione ad un tema delicatissimo come quello della salute dei bambini". Pure Fratelli d'Italia, per bocca di Maria Teresa Bellucci capogruppo in commissione Affari sociali, si unisce al "netto dissenso" espresso dai presidi "circa la proroga di un anno dell'obbligo vaccinale". L'invito al governo è quello di "abbandonare contrapposizioni ideologiche e seguire sempre la scienza che si è espressa attraverso gli organismi più titolati, come l'Istituto superiore di sanità e la Federazione italiana dei medici pediatri".

Pronta la replica del M5S che parla di un ddl incentrato "sulla gestione delle vaccinazioni a livello territoriale tenendo conto dei dati scientifici ed epidemiologici che avremo con il pieno funzionamento dell'anagrafe vaccinale". "Da medico – dice Pierpaolo Sileri presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama – non ho dubbi sull'utilità dei vaccini. E' necessaria una cultura della prevenzione, informando piuttosto che sanzionando. Quindi una forte sensibilizzazione delle famiglie, tramite medici e pediatri". "Capisco il fascino di strumentalizzare parole e concetti – aggiunge – ma il dibattito sui vaccini sta prendendo una piega veramente pericolosa".

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