In 70mila in piazza del Popolo cantano sulla falsariga dei pentastellati. Il ministro dell'Interno punta il dito: "Complice dei disastri: si ritiri"

In tanti in piazza del Popolo per la manifestazione Dem contro il governo: il flop pronosticato dai Cinquestelle è stato scongiurato. Settantamila presenze per gli organizzatori, cinquantamila intorno alle tre del pomeriggio. In ogni caso diverse migliaia di persone, ferme anche sul Pincio e in via Del Corso. Esorcizzata la paura del confronto con il M5S che aveva riempito – solo per metà – la stessa piazza nel comizio finale prima del voto del 4 marzo.

Molti i militanti, ma anche i cittadini semplici arrivati con pullman e treni da tutta Itala. Una manifestazione lunga tre ore, con molto spazio sul palco riservato alla società civile: da Federico Romeo presidente del municipio della Val Polcevera di Genova ai lavoratori dell'Ilva, fino a una mamma e a un insegnante. In piazza tricolori, bandiere del Pd e dell'Europa sventolati sulle note di 'Bella ciao' e dell'inno di Mameli che hanno aperto la manifestazione. Alcuni sfoggiano la maglietta con lo slogan della mobilitazione 'Per l'Italia che non ha paura'. In 160 sono arrivati da Genova. Srotolano lo striscione: "Aiutateci a casa nostra". E a proposito del ponte crollato dicono: "E' come se ci fosse morto un parente". Un migliaio in treno solo da Milano, tra loro anche l'assessore milanese Pierfrancesco Majorino, 'padrino' della manifestazione di San Babila.

Tanti i contro-cori partiti dalla folla, sulla falsariga di quelli pentastellati. A partire da quel "Vergogna" gridato all'indirizzo tanto dei leghisti quanto dei Cinquestelle, quando il segretario Maurizio Martina ricorda Luigi Di Maio che dà dell'assassino politico a Matteo Renzi. Fino alla parodia dello slogan M5S "Onestà, onestà" nel momento in cui il segretario invita la Lega a restituire quei 49 milioni di euro sottratti all'erario dello Stato. Anche sui cartelli alzati in piazza, i manifestanti incitano i Cinquestelle a reagire contro Matteo Salvini: "Caro Di Maio, batti un colpo contro la Lega. Se sei in buona fede grida 'Onestà, onestà".

Nel backstage va in scena la girandola degli abbracci. Il regista Paolo Virzì con Matteo Renzi che poco prima aveva abbracciato Paolo Gentiloni. Poi è la volta di Maurizio Martina con il senatore di Firenze. Quindi Graziano Delrio e Carlo Calenda. Tutti twittano felici a fine serata: "Una bellissima giornata". Ma non mancano le polemiche sulle reali presenze in piazza.

"Matteo Salvini ha detto che in piazza c'erano solo 4 gatti. Ma lui non sa che i gatti hanno sette vite. L'opposizione c'è", attacca Matteo Renzi. E di rimando il vicepremier in quota Lega: "Il Pd non esiste, parliamo di cose serie. Renzi è complice dei disastri degli ultimi sette anni, quindi per dignità dovrebbe tacere, chiedere scusa e ritirarsi a vita privata". Parole durissime per uno scontro che preannuncia un autunno caldo in Parlamento. 

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