E sullo spread, che oggi ha toccato i massimi dal 2013, dice: "Mi dispiace, ma non possiamo governare i mercati"
Un tuffo nostalgico nel suo recente passato accademico. Questa è stata la visita del premier Giuseppe Conte nel capoluogo toscano, dove ha tenuto una prolusione agli studenti di Giurisprudenza, gli stessi che fino a poco tempo seguivano le sue lezioni di Diritto privato. E i ragazzi, tanti all'ingresso dell'edificio della Scuola di Giurisprudenza nel polo universitario di Novoli, lo hanno accolto con applausi e scatti fotografici per immortalare l'evento. "Sono qui a fare questa lezione anche con un po' di nostalgia, ma devo stare attento a parlare perché altrimenti lo spread rischia di salire". Lo spread tra Btp e Bund però, malgrado l'accortezza del premier, è salito arrivando a toccare anche i 315 punti base, la quota più alta dal 2013, prima di scendere e assestarsi a 307 punti base. E Piazza Affari è andata giù, con i titoli bancari in sofferenza, prima di virare in chiusura di giornata. Dati che, insieme alla stima al ribasso del Pil italiano fatta dal Fondo monetario internazionale, hanno spinto Conte a tentare di rassicurare i mercati.
"Lo spread a 315 – ha affermato il premier – non mi fa piacere. Non ha senso adesso dire emergenza o non emergenza. Bisogna continuare a lavorare seriamente. Il Governo può fare questo, il Governo non governa i mercati. Può solo presentarsi con le carte in regola, con una manovra seria responsabile e comunicarla. Questo spetta a me e agli altri ministri". Sulle stime del Fmi ha osservato: "Le previsioni del Fmi dovrebbero essere riaggiornate nel rispetto della nostra nota di aggiornamento del Def", ha detto il presidente del Consiglio a margine della lezione all'università di Firenze. "Le abbiamo esplicitate – ha aggiunto – e ovviamente il rapporto deficit/Pil il primo anno sarà al 2,4% però abbiamo già previsto nella nostra manovra che al terzo anno scenda sotto il 2%. Arriveremo intorno all'1,8%. Lo stesso per quanto riguarda il rapporto debito/Pil: Noi lo conterremo, scenderemo. Siamo ben determinati, abbiamo ben meditato questa manovra, questa linea di azione. Dobbiamo consentire alla nostra economia di poter esprimere le sue potenzialità e dobbiamo ovviamente pensare anche allo sviluppo sociale del paese. Lo facciamo con la massima ragionevolezza".
Conte ha assicurato che "confidiamo che la crescita sarà sicuramente superiore" e ha "preannunciato che domani pomeriggio a Palazzo Chigi si riunirà la cabina di regia per gli investimenti: sono state invitate le più grandi aziende partecipate del nostro paese e stiamo a valutare quale sarà un piano addizionale per gli investimenti". il premier, quindi, ha rivolto un invito proprio a tutte le componenti economiche del Paese a "fare sistema", ricordando che "potevamo anche cedere a seguire una linea già scritta, ma con questi decimali di crescita di Pil andavamo in fase recessiva", e sottolineando che "siccome siamo un governo che ha un consenso politico forte, dobbiamo spenderlo per far crescere il Paese con una manovra ragionevole, ben studiata e costruita". Secondo Conte, con questa manovra chi investirà in Italia ne trarrà tanti guadagni, sarà molto conveniente investire in Italia".
Dopo aver replicato alle stime del Fondo monetario, e aver ribadito che la revisione della legge Fornero "è un impegno scritto nel contratto di governo", Conte si è soffermato sui rapporti con l'Unione europea e sulle critiche al Def. "Andremo a spiegare la manovra – ha ribadito -. Con la Commissione inizieremo una interlocuzione. Voi avete letto molto negativamente la lettera che Dombrovskis e Moscovici hanno anticipato. In realtà si conclude con un 'siamo aperti a un dialogo costruttivo'. Ed è chiaramente una valutazione, come loro precisano, prima facie. Non poteva essere diversamente perché la nostra manovra non rispecchia quelle che erano le loro aspettative. Noi siamo disponibilissimi a confrontarci in modo ragionevole. Confido che non ci siano toni un po'agitati da nessuna parte perché non è proficuo per nessuno, né per l'Europa né per l'Italia". A chi gli faceva osservare che invece i toni di Salvini e Di Maio nei confronti dell'Ue sono un po' accesi, il presidente del Consiglio ha risposto: "Non mi sembra che i toni di Salvini e Di Maio siano fuori luogo, qualche volta si è risposto a delle valutazioni politiche che io stesso giudico inopportune in questi frangenti. Se ci fate caso, voi dipingete i vice presidenti come due persone agitate dal punto di vista linguistico. Ma non è così. Spesso si tratta di reazioni che sono arrivate anche a dichiarazioni un po' intempestive e se la dichiarazione intempestiva arriva da persone che hanno un alto ufficio istituzionale in Europa, in un passaggio delicato, anche voi giornalisti e noi tutti nell'ambito dei rispettivi ruoli dovremmo un po' fare sistema. Certo sono dichiarazioni che potrebbero contribuire anche a un allarme. Quindi è chiaro che poi di fronte ad alcune dichiarazioni che hanno un contenuto politico, che un leader politico risponda delle volte anche con un ton colorito".
La giornata fiorentina si è conclusa con la visita ufficiale all'Accademia della Crusca, la storica istituzione incaricata di custodire la purezza della lingua di Dante Alighieri. "La mia presenza qui all'Accademia della Crusca è un doveroso omaggio a una grandissima istituzione che vanta una lunga storia secolare che si rinnova continuamente ancor oggi, e al tempo stesso è anche un doveroso omaggio alla lingua italiana", ha sottolineato il premier, primo presidente del Consiglio in carica a far visita all'Accademia.
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