Il ministro dell'Interno invoca la castrazione chimica per chi stupra e l'espulsione per gli stranieri, il presidente della Camera parla di inclusione sociale. La sindaca Raggi dice "no alle ronde" e lancia  l'hashtag

Mettete dei fiori nei vostri cannoni. Roberto Fico e Matteo Salvini non potrebbero essere più agli antipodi di così. Dopo la tragedia di Desirèe, se il ministro dell'Interno invoca la castrazione chimica per chi stupra e l'espulsione per gli stranieri, il presidente della Camera parla di inclusione sociale. "Anche nei momenti difficili non ci vogliono ruspe, ma più amore e fatica nelle idee e nella partecipazione. Essere costantemente nei quartieri difficili senza lasciare mai nessuno solo". Parole che non lasciano spazio a dubbi e che collocano un'altra volta la terza carica dello Stato sopra un piano opposto a quello del vicepremier leghista.

Salvini in visita mercoledì al quartiere di San Lorenzo – dove è avvenuto l'omicidio di Desirèe – aveva detto dopo le contestazioni: "Da ministro mi impegno a tornare con la ruspa". Il massimo rappresentante dell'ala ortodossa del Movimento riprende quelle parole e replica: "L'inclusione sociale dev'essere al centro delle nostre politiche per le città metropolitane perché, se non crei inclusione sociale, crei scontro sociale e crei città insicure". Una filosofia opposta a quella leghista. Per Fico la sicurezza delle città metropolitane significa "investimenti nella cultura, nell'arredo urbano, nell'illuminazione, nei corsi per assistenti sociali".

E la sindaca Virginia Raggi dice 'no' alle ronde 'fai da te' e alla marcia di Forza Nuova, convocata per sabato alle 16. "Non ci vuole l'uso della forza privata per risolvere i problemi delle nostre città – dice la prima cittadina al Forum delle città metropolitane europee – Abbiamo la polizia che deve essere sicuramente aiutata". 'Nessuna pietà' è lo slogan che rischia di far implodere una situazione di degrado nel quartiere romano già ad altissima tensione sociale. Per questo la sindaca di Roma Raggi ha lanciato l'hashtag #NoallamarciadiForzaNuova spiegando che "le ronde non sono la risposta giusta. Per le nostre città servono maggiore presenza dello Stato, presidio del territorio con le forze dell'ordine e la partecipazione di tutti cittadini". 

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