Bufera nel paese dei boss, dove il candidato sindaco pentastellato Pascucci ha postato una foto con il nipote del boss Provenzano. Di Maio ha preso le distanze e promesso di ritirare il simbolo se qualcuno dei suoi venisse eletto

Hanno chiuso alle 23 le urne per le elezioni comunali a Corleone e Palazzo Adriano, in provincia di Palermo, Comuni sciolti per mafia e commissariati. Occhi puntati soprattutto su Corleone, paese dei boss Totò Riina e Bernardo Provenzano, dove il candidato M5S Maurizio Pascucci è stato sfiduciato dal capo politico Luigi Di Maio, che ne ha annunciato l'espulsione dal movimento, dopo aver pubblicato su Facebook una foto che lo ritraeva al bar con il nipote di Bernardo Provenzano

Domenica 25 novembre il Comune è stato chiamato a scegliere il nuovo sindaco, dopo lo scioglimento per mafia dell'estate 2016. E Di Maio, dopo aver preso le distanze e aver annullato il comizio a sostegno del candidato Pascucci, che aveva aperto al "dialogo con i parenti dei mafiosi", ha ribadito: "Se lunedì dovesse esserci un solo eletto del Movimento nel consiglio comunale di Corleone ritireremo il simbolo perché non posso rischiare che un candidato eletto possa avere ricevuto voti dalle organizzazioni criminali". 

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