Piccola pausa di Natale e poi il rush finale: legge di Bilancio alla Camera il 27 dicembre

Prima il panettone, poi la manovra. La legge di Bilancio, approvata in seconda lettura al Senato, con il ricorso alla fiducia, tra le polemiche infuocate dell'aula, è attesa alla Camera per il 27 dicembre, quando partirà l'ultimo giro di giostra, in vista del via libera definitivo, in programma per il 29. Ma il clima non migliora nemmeno che maggioranza e opposizioni hanno avuto il tempo di riprendere fiato dopo la lunga notte dei coltelli a Palazzo Madama. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ribadisce che non è stata una scelta del governo rallentare l'arrivo del maxiemendamento, ma la diretta conseguenza di un negoziato con Bruxelles che è andato molto per le lunghe. Anche perché in ballo c'era una procedura di infrazione Ue che avrebbe fatto molto male all'Italia. "Avrei senz'altro avuto piacere di lasciare un più ampio margine di discussione sulla manovra al Parlamento ma purtroppo non è stato proprio possibile chiudere prima l'interlocuzione con la Commissione europea", spiega il premier.

Alle polemiche di Pd, FI, Fratelli d'Italia Leu e sindacati, per le modalità con cui ha agito l'esecutivo, l'inquilino di Palazzo Chigi replica ricordando che "ad esempio solo due anni fa, nel 2016, la manovra in seconda lettura al Senato non è stata oggetto di alcun voto in Commissione; due anni prima, nel 2014, è stato posto il voto di fiducia su una manovra votata a notte fonda". Ma senza "rivangare il passato e alimentare polemiche", Conte difende la finanziaria. "È espansiva, con dentro reddito di cittadinanza e quota 100, con i conti in ordine e l'ok dell'Europa. Di questo sono orgoglioso".

Dai tagli al terzo settore alla sanità, però, la versione del premier non convince le opposizioni. Per Paolo Gentiloni "l'aumento delle tasse al volontariato è semplicemente una vergogna", mentre Matteo Renzi si dà 6 mesi come orizzonte, nei quali "dimostreranno che questo governo di cialtroni nella sostanza è un peggioramento". Il Pd parteciperà a due manifestazioni: sabato 29 dicembre davanti alla Camera, nel giorno in cui la legge di Bilancio dovrà essere approvata, e poi il 12 gennaio, assieme ai sindacati. Sui social fioccano le adesioni, da Maurizio Martina a Roberto Giachetti. Dure critiche anche da Forza Italia. "Il governo dello sbandamento spara sulla Croce rossa – afferma Giorgio Mulè -. Dicevano che stavano dalla parte degli ultimi e questo è il loro regalo di Natale: 118 milioni di tasse in più nel 2019 da chi dona già se stesso per aiutare gli altri".

Il vicepremier, Matteo Salvini, però, alza gli scudi, prendendosela con giornali e televisioni: "Disinformatori di professione". Il ministro dell'Interno, inoltre, spiega che "nessun pensionato italiano prenderà di meno, nel 2019, rispetto al 2018". Il socio di governo, Luigi Di Maio, replicando ai 'j'accuse' sui tagli alle politiche di welfare, afferma che "lo Stato adesso non abbandona più nessuno", dunque "saremo vicini a tutti quelli che soffrono". Al capo politico M5S farà sicuramente piacere la notizia del ritorno imminente di Alessandro Di Battista che, prima di tornare in Italia, gli ha fatto sapere di considerarlo "un fratello", ma soprattutto che è pronto a "incontrarci e vedere il da farsi". Soprattutto in vista delle elezioni europee di maggio 2019. Perché la manovra passa, ma ora c'è da pensare alle urne e i rumors non rivelano massima sintonia con la Lega. Anche se Conte prova a spegnere le voci: "Entrambe le forze politiche hanno interesse a proseguire in questa direzione e sanno che i cittadini non capirebbero una inversione di rotta". Spesso, però, la politica è strana. E imprevedibile.

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